Orientalistica: differenze tra le versioni

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Lo studio europeo delle regioni asiatiche, genericamente definite "l'Oriente" (anche quando ciò riguardava quello che fino al [[XIX secolo]] era chiamato il ''[[Levante]]'', come la Grecia, parte dell'allora [[Impero ottomano]]), ebbe una motivazione essenzialmente religiosa, rimasta in auge fino ai tempi relativamente più recenti ([[Seconda guerra mondiale]]).<ref name="Treccani" /><br />
L'acquisizione delle conoscenze della [[medicina araba]] (che aveva progressivamente inglobato il sapere medico dell'[[antica Grecia]], delle [[Ellenismo|aree mediterranee ellenizzate]], della [[Persia]] e dell'[[India]], reso possibile dalle traduzioni curate da studiosi musulmani, ebrei e cristiani arabofoni,) fu un importante fattore di sviluppo di tali studi nel [[Medioevo]].
 
Il primo passo fu obbligatoriamente lo studio delle lingue veicolari delle regioni asiatiche e africane da cui provenivano tali traduzioni, nella speranza di ampliare ulteriormente i propri orizzonti conoscitivi.<ref name="Treccani" /> Ciò era oltretutto reso necessario al fine di approdare a una conoscenza meno raffazzonata dei testi sacri delle varie religioni asiatiche che, come l'[[Islam]], facevano grande e sgradita concorrenza al [[Cristianesimo]], e dunque per contestarne i valori.