Exchange-traded fund: differenze tra le versioni

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Gli ETF sono strumenti finanziari a gestione passiva. Essi ''replicano'', cioè, un [[benchmark (finanza)|benchmark]]: quando uno dei componenti del benchmark viene sostituito, anche la corrispondente attività finanziaria all'interno del fondo viene sostituita, senza porsi problemi di maggior o minor convenienza. Quindi chi investe attraverso un ETF non si dovrà preoccupare del ribilanciamento poiché l'ETF si uniformerà automaticamente alle componenti e ai pesi dell'indice di riferimento.
 
Differentemente dai fondi comuni, che valorizzano solitamente a fine giornata, gli ETF vengono scambiati in borsa in negoziazione continua, proprio come avviene per le [[azione (finanza)|azioni]] e di conseguenza il loro valore varia continuativamente nell'ambito della stessa giornata di contrattazioni. Riportare continuamente la quota del fondo al livello di quella dell'indice (il quale sta contemporanemanetecontemporaneamente variando la propria quotazione) è lavoro della società di gestione stessa, che comprerà o venderà le proprie quote dell'ETF in ragione dello scostamento dall'indice, che non deve in genere superare il 2%.<ref>Lo scostamento massimo ammissibile dall'indice è dichiarato dalla società stessa nel documento: ''Obiettivo d'Investimento Dichiarato''</ref>
 
Gli ETF possono per alcuni aspetti essere equiparati ai Fondi Comuni di Investimento ma non alle SICAV, dato che, come per i fondi comuni d'investimento, il patrimonio degli ETF è autonomo e completamente separato da quello dell'emittente. Fattore che li rende più sicuri rispetto ad altre forme d'investimento, infatti il fallimento di un'emittente non comporta alcun rischio patrimoniale per il patrimonio dell'ETF e pertanto per l'investitore.