Dieci giornate di Brescia: differenze tra le versioni

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==Debutto==
[[File:Dieci giornate di brescia faustino joli.jpg|300px|miniatura|destra|Episodio delle Dieci giornate di Brescia: La difesa di Porta Torrelunga]]
Il 12 marzo [[1849]] il [[Regno di Sardegna]] denunciò l'[[armistizio di Salasco]]. [[Josef Radetzky|Radetzky]] evacuava le sue truppe da gran parte delle province, lasciando nel [[castello di [[Brescia]] un piccolo presidio di 300 soldati, ma ben fortificato ed assai ben munito di artiglieria.
 
Il clima era simile a quello dell'anno precedente, benché gran parte dei più animosi fossero espatriati in Piemonte o all'estero. Nella confusione generale, il municipio assunse la direzione della insurrezione, presto affiancato da un comitato di difesa formato dai più accesi mazziniani. Circostanze simili si verificavano, nelle stesse ore, a [[Comitato Provvisorio di Como (1849)|Como]].
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* '''I Giornata''' L'elemento scatenante fu la pretesa che fosse pagata una multa, imposta dal maresciallo Haynau, risalente al gennaio di quell'anno per via dell'ostilità dei bresciani al regime austriaco. Il popolo scese in strada inneggiando alla rivolta.
 
* '''II Giornata''' Immediata la reazione degli austriaci, che iniziano a bombardare la città con i cannoni del [[castello di Brescia|castello]].
 
* '''III Giornata''' La situazione è di stallo: la città organizza le difese mentre gli austriaci attendono le truppe di rinforzo provenienti da Mantova sotto il comando del generale Nugent.