Concezione del tempo: differenze tra le versioni

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Il tempo, quindi, sempre si ripete e sempre è succube del [[fato]], elemento essenziale di questa concezione temporale. Il tempo non può essere altro che [[ruota dell'esistenza|la ruota]] in cui tutti gli esseri eternamente [[apocatastasi|rinascono, muoiono e si ricompongono allo stato originale]], come descrivono le mitologie orientali.
 
Il tempo ciclico è un concetto cardine della [[filosofia indiana]] e della [[buddismo|filosofia buddhista]], con i concetti di [[saṃsāra]], che solo il [[nirvana]] può spezzare, quello di [[kalachakra]] e quello dei [[kalpa]] o eoni, periodi di miliardi di miliardi di anni, divisi in [[yuga]], equivalenti pressappoco alle quattro età ([[età dell'oro]], dell'argento, del bronzo e del ferro) della mitologia greca. L'idea del tempo ciclico era presente anche nell'antica [[Persia]]. Fondata sulla ciclicità delle "ère cosmiche" era pure la concezione del tempo presso le civiltà precolombiane d'[[America]], i [[Maya]] e gli [[Aztechi]].<ref>''Apocalissi. La fine dei tempi nelle religioni '', di [[Mario Polia]] e Gianluca Marletta, ed. Sugarco, 2008.</ref> "
 
===Il tempo ciclico e la storia dell'uomo===