Operazione Bagration: differenze tra le versioni

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Fin dal 23 giugno, nonostante una solida resistenza tedesca, il fronte del IX corpo d'armata tedesco (generale [[Rolf Wuthmann]]) fu sfondato dall'attacco della 6ª armata della Guardia (generale Cistiakov) e della 43ª armata (generale Beloborodov), appartenenti al 1º fronte baltico; vennero quindi impegnati i carri armati del 1º corpo corazzato (generale Butkov) per progredire in profondità, ma furono le truppe del generale Cistiakov che superarono per prime la Dvina occidentale il 24 giugno, mentre il generale Beloborodov inviava rapidamente una parte delle sue forze verso sud per aggirare e accerchiare le ingenti forze tedesche schierate intorno a [[Vitebsk]]<ref name="ReferenceD">{{Cita|Erickson 2002|p. 217|Erickson2002}}.</ref>. Nei giorni seguenti il 1º corpo corazzato (equipaggiato con 195 carri armati [[T-34 (carro armato)|T-34/85]] e 21 cannoni semoventi<ref>{{Cita|Sharp II|p. 12|SharpII}}.</ref>) attraversò a sua volta la Dvina e si spinse verso [[Polack]], allargando così verso nord il varco aperto nelle difese nemiche.
 
La situazione della 3ª Panzerarmee divenne rapidamente molto critica; sfondata sul suo fianco sinistro dal 1º fronte baltico, era stata contemporaneamente attaccata anche sul fianco destro dal 3º fronte bielorusso del generale Černjakovskij, mentre le sue forze rimaste a VicebskVitebsk (LIII corpo d'armata del generale [[Friedrich Gollwitzer]], con quattro divisioni) rischiavano di essere isolate e distrutte.
 
Anche l'offensiva del 3º fronte bielorusso aveva avuto successo; la 39ª armata (generale [[Ivan Ljudnikov]]) e la 5ª armata (generale Krylov), in netta superiorità numerica e materiale, schiacciarono le difese del VI corpo d'armata tedesco (generale [[Georg Pfeiffer]]) e conquistarono sin dal 25 giugno [[Boguševsk]], importante centro sulla strada maestra [[Mosca (Russia)|Mosca]]-Minsk, via di comunicazioni fondamentale per l'irruzione delle forze meccanizzate del fronte. Il generale Černjakovskij portò quindi rapidamente avanti il gruppo meccanizzato "Oslikovskij" (costituito dal [[3º Corpo meccanizzato della Guardia|3º corpo meccanizzato della Guardia]] e dal 3º corpo di cavalleria della Guardia) per impegnarlo "sull'asse di Boguševsk", mentre la 39ª armata piegava verso nord-ovest per aggirare anche da sud le difese di VicebskVitebsk e cercare di collegarsi con la 43ª armata del 1º fronte baltico<ref>{{Cita|Erickson 2002|pp. 218-219|Erickson2002}}.</ref>.
 
Coordinata personalmente dal maresciallo [[Aleksandr Michajlovič Vasilevskij|Vasilevskij]], la manovra dei due fronti per isolare le forze nemiche a VicebskVitebsk si concluse vittoriosamente già il pomeriggio del 25 giugno, con il collegamento tra il 5º corpo di fucilieri della Guardia (39ª armata) e il 60º corpo di fucilieri (43ª armata); le quattro divisioni del LIII Corpo d'armata tedesco erano completamente accerchiate<ref>{{Cita|Erickson 2002|p. 219|Erickson2002}}.</ref>.
 
Dopo violente discussioni tra il generale Reinhardt e Hitler, deciso inizialmente a prolungare la difesa di VicebskVitebsk e a sacrificare l'intero LIII corpo d'armata, le truppe tedesche ebbero infine la tardiva autorizzazione a sganciarsi verso ovest, lasciando tuttavia di guarnigione nella piazzaforte la [[206. Infanterie-Division (Wehrmacht)|206ª divisione fanteria]] (generale Hitter)<ref>{{Cita|Cartier 1996|p. 362|Cartier1996}}.</ref>. Il disperato tentativo di ritirata si trasformò in disastro; attaccato allo scoperto da tutte le direzioni il LIII corpo d'armata venne completamente distrutto, il generale Gollwitzer fu catturato e la 206ª divisione sbaragliata all'interno della fortezza. La battaglia nell'area di VicebskVitebsk ebbe termine il 27 giugno; l'Armata rossa rivendicò 20.000 morti e feriti nemici e 10.000 prigionieri; gli scampati sarebbero stati solo 200<ref>{{Cita|Erickson 2002|pp. 219-220|Erickson2002}}.</ref>.
 
Durante la sanguinosa battaglia di VicebskVitebsk, l'offensiva sovietica si era progressivamente estesa verso sud, coinvolgendo anche le armate dell'ala sinistra del 3º fronte bielorusso del generale Černjakovskij (31ª armata e 11ª armata della Guardia), che attaccarono direttamente la piazzaforte di [[Orša]], e anche l'intero 2º fronte bielorusso del generale Zacharov, che passò all'offensiva il 23 giugno contro la 4ª armata tedesca (generale [[Kurt von Tippelskirch]]), schierata ad est del [[Dnepr]].
 
Orša, difesa dalle efficienti divisioni del XXVII corpo d'armata tedesco (formazione dell'ala sinistra della 4ª armata), oppose una dura resistenza, e l'attacco sovietico, non supportato da sufficiente appoggio di artiglieria, venne bloccato per le prime 24 ore; a causa di questo fallimento iniziale le riserve corazzate (5ª armata corazzata della Guardia del generale Pavel Rotmistrov) di cui era previsto l'impiego in questo settore come forza di sfruttamento vennero dirottate, su indicazione del maresciallo Vasilevskij, più a nord nel settore della 5ª Armata sovietica, dove già stava avanzando il gruppo meccanizzato "Oslikovskij"<ref>{{Cita|Erickson 2002|pp. 219-221|Erickson2002}}.</ref>. Nell'area della 4ª Armata tedesca a est del Dnepr, il 2º fronte bielorusso non ottenne risultati decisivi, ma il generale von Tippelskirch prudentemente iniziò subito ad organizzare un ripiegamento manovrato per ritirare le sue forze dalle loro posizioni pericolosamente esposte<ref name="ReferenceE">{{Cita|Erickson 2002|p. 220|Erickson2002}}.</ref>.