Antonio Bisaglia: differenze tra le versioni

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* Ministro dell'Agricoltura per alcuni mesi nel [[Governo Rumor V|5° governo Rumor]];
 
* Ministro delle partecipazioni Statali nel [[Governo Moro IV|4°]] e [[Governo Moro V|5° governo Moro]] e nel [[Governo Andreotti III|3°]], [[Governo Andreotti IV|4°]] e [[Governo Andreotti V|5° governo Andreotti]];
 
* Ministro dell'Industria nel [[Governo Cossiga I|1°]] e [[Governo Cossiga II|2° governo Cossiga]] e nel [[governo Forlani]];
 
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Si era anche fatto promotore di alcune istanze autonomiste della propria terra, il [[Veneto]], sia per quanto riguarda un'ipotetica riforma federale<ref>''[http://www.demos.it/a00556.php "Il Veneto sarebbe maturo per uno Stato federalista, ma questo Stato, centralista e burocratico, alla mia regione l'autonomia non la concederà mai".]''</ref>, sia per una riorganizzazione della DC veneta sul modello [[Baviera|bavarese]] della [[Unione Cristiano-Sociale in Baviera|CSU]].<ref>''[http://rassegnastampa.mef.gov.it/mefnazionale/View.aspx?ID=2010012014732246-1 Viene a cadere, con la scomparsa dei due (Bisaglia e Marcora), il progetto di una Dc modello Baviera: una sorta di Csu che dialoga con la Cdu (in questo caso la Dc romana) mantenendo una caratteristica regionale molto profonda.]''</ref>
Morì dieci anni prima della fine della Democrazia Cristiana, favorita dal clima politico negativo creato dall'inchiesta "mani pulite" e dal processo per mafia nei confronti di Giulio Andreotti, il quale sarà però prosciolto e scagionato da ogni accusa.
 
Muore il 24 giugno 1984 a Santa Margherita Ligure, in circostanze non del tutto chiarite, ufficialmente cadendo in mare dal panfilo ''Rosalù'', di proprietà della moglie Romilde Bollati di Saint Pierre (sposata l'anno prima), in seguito ad un'onda anomala mentre veleggiava nel golfo. Al momento della morte rivestiva la carica di presidente del gruppo democristiano al Senato della Repubblica.
==Il mistero della morte==
 
Negli anni successivi morirono per annegamento anche due persone vicine ad Antonio Bisaglia: suo fratello Mario, sacerdote, il 17 agosto [[1992]] nel [[lago di Centro Cadore]], e il suo segretario particolare, Gino Mazzolaio, il 30 aprile [[1993]] nel fiume [[Adige]].
Muore il 24 giugno 1984 a Santa Margherita Ligure, in circostanze non del tutto chiarite, ufficialmente cadendo in mare dal panfilo ''Rosalù'', di proprietà della moglie Romilde Bollati di Saint Pierre (sposata l'anno prima), in seguito ad un'onda anomala mentre veleggiava nel golfo.
 
== Eredità politica ==
Al momento della morte rivestiva la carica di presidente del gruppo democristiano al Senato della Repubblica.
 
Il 17 agosto [[1992]] morì annegato, in circostanze misteriose nel [[lago di Centro Cadore]], vicino a [[Domegge di Cadore|Domegge]] ([[provincia di Belluno|BL]]), il fratello prete, don [[Mario Bisaglia]].
 
Il 30 aprile [[1993]] morì annegato nel fiume [[Adige]] anche il suo ex segretario particolare, [[Gino Mazzolaio]].
 
==Eredità politica==
 
Bisaglia è ricordato per aver allevato due giovani leve della DC, di cui disse: «Ho due figli, uno bello e uno intelligente». Secondo la stampa quello bello era [[Pier Ferdinando Casini]]<ref>Greta Privitera, "Berlusconi: «Casini è bello»", 22 gennaio 2010, consultabile alla URL ((http://www.style.it/news/le-notizie-del-giorno/2010/01/22/berlusconi-casini-e-bello.aspx)).</ref>, quello intelligente era [[Marco Follini]]<ref>Cazzullo Aldo, "Casini politico dell'estate «Ma ora scelga di rischiare»", Corriere della Sera (17 agosto 2009), pagina 9.</ref>; in effetti, dopo la rottura politica tra i due, la prima occasione di un incontro pubblico comune è stata proprio la commemorazione della morte di Bisaglia, a Rovigo, nel 2009<ref>ItaliaOggi, numero 154 pag. 5 del 1/7/2009, "Casini e Follini ri-uniti per Bisaglia", ove si legge anche che «sul Gazzettino di Venezia è apparso un appassionato ricordo di Toni Bisaglia, firmato a quattro mani da Follini e Casini. “Venticinque anni sono un tempo abbastanza lungo perché la polvere cancelli i ricordi”, hanno scritto i due irriducibili democristiani, sottolineando che loro lo hanno conosciuto “meglio”, volendo ricordarlo “come una figura significativa e non troppo lontana”.».</ref>.
 
==Bibliografia==
 
* Giampaolo Pansa. ''Bisaglia, una carriera democristiana'' Sugarco Edizioni, Milano, giugno 1975;
* Carlo Brambilla - Daniele Vimercati GLI ANNEGATI Il giallo dei Bisaglia e altri misteri Ed. Baldini&Castoldi;