Mausoleo di Qin Shi Huang: differenze tra le versioni

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D'altra parte, quella dell'immortalità era una vera e propria ossessione dell'imperatore [[Qin Shi Huang]] ([[260 a.C.]]-[[210 a.C.]]). Il monarca, in età matura, era solito prestare orecchio a tutti i sicofanti che promettevano lui pozioni d'immortalità<ref>Ong SC [e] Marshall C (2006), ''China Condensed : 5000 Years of History & Culture'', ISBN 981-261-067-7, p 17.</ref>. Per ben tre volte, aveva visitato l'[[Isola di Zhifu]] per dei pellegrinaggi alle Montagne dell'Immortalità<ref>Aikman D (2006), ''Qi'', Publishing Group, ISBN 0-8054-3293-0, p 91.</ref> ed in due occasioni aveva finanziato le spedizioni del mago di corte [[Xu Fu]] alla ricerca della mistica isola-montagna di [[Monte Penglai|Penglai]] ove avrebbe dovuto trovare l'[[elisir di lunga vita]]<ref>Lee K (1995), ''Japan between Myth and Reality'', World Scientific Publishing, ISBN 981-02-1865-6.</ref> (dall'ultima spedizione, il mago ed i suoi seguaci non fecero più ritirno, con buona probabilità poiché temevano l'ira del tiranno scontento<ref>Liu Hong (2006), ''The Chinese Overseas'', Routledge Library of Modern China, ISBN 0-415-33859-X.</ref>). Non stupisce dunque che abbia profuso tante attenzioni e sperperato tante risorse per la realizzazione della sua ultima dimora.
 
Nel [[206 a.C.]], alla caduta della Dinastia Qin, il mausoleo venne saccheggiato dalle truppe del generale [[Xiang Yu]]. Il ''sancta[[Sancta sanctorumSanctorum]]'' del vecchio tiranno non venne però violato.
 
=== Storia degli scavi ===