Storia di Gela: differenze tra le versioni

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== La storia più recente ==
[[File:Gela duomo.JPG|thumb|left| il Duomo (foto inizi Novecento)]]
Nel [[1799]], a Terranova scoppiò un tumulto passato alla storia sotto il nome di '''"Ribello"''', nel corso del quale vennero trucidati esponenti della nobiltà locale. Subito dopo l'[[Unità d'Italia]], la città assunse il nome di Terranova "di Sicilia", per distinguersi dalle tante altre con lo stesso nome esistenti sulla penisola, partecipando, verso la fine del secolo, ai moti organizzati dal Movimento dei [[Fasci Siciliani]] (1893). Nei primi anni del [[XX secolo]] vi abitò giovanissimo [[Salvatore Quasimodo]], al seguito del padre, ferroviere. Nel [[1911]] venne realizzato un "''pontile sbarcatoio''", che, oltre a rappresentare in assoluto la prima costruzione in cemento armato realizzata in città, fu un'opera essenziale per la marineria locale. Ultimato nel [[1915]] e fatto brillare in parte dai guastatori italiani nell'estate del [[1943]], per ostacolare lo sbarco degli alleati, il pontile attualmente è inagibile. Nel [[1927]] la città riprese il suo antico nome di Gela.
 
[[File:tratto costa gelese.jpg|thumb| La costa sabbiosa dove avvenne l'[[Sbarco in Sicilia]] nel 1943 (sullo sfondo la città)]]
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Tra il 10 e l'11 luglio la divisione tedesca "Hermann Goering" e quella italiana "Livorno" contrattaccarono gli americani nella piana di [[Gela]], dove fu combattuta una terribile battaglia: i contrattacchi dei "gruppi mobili" italiani, reparti di formazione motocorazzati costituiti ciascuno da circa 1.500-2.000 uomini, una dozzina di carri o semoventi ed una batteria d'artiglieria misero in seria crisi le posizioni alleate; epica la carica dei circa 20-30 carri [[Renault R-35]] di preda bellica del 131º reggimento carri, che da soli attraversarono quasi tutta la testa di ponte americana mettendo, insieme ai vigorosi contrattacchi della "Livorno" (l'unica fra le divisioni italiane parzialmente motorizzata) e della "Hermann Goering", a serissimo rischio tutto il piano d'invasione della 5ª Armata USA; tutta l'operazione di sbarco fu salvata solo dall'imprevista efficacia del tiro navale, che si abbatteva inesorabile sugli italotedeschi. Anche gli assalti di un raccogliticcio ma coraggioso CCCCXXIX battaglione costiero, male armato, poco addestrato e addirittura deficiente nelle dotazioni di base (ad esempio, non tutti avevano scarpe, che si passavano a chi doveva fare i turni di guardia) furono così energici da arrestare l'impeto americano.
 
{{Citazione necessaria|Gela fu la prima città d'Europa ad essere liberata.}}
 
In contrada Ponte Olivo sorse il [[cimitero di guerra di Ponte Olivo]], ove furono sepolti i caduti della cruenta battaglia di Gela, poi traslati.