12 Studi d'esecuzione trascendentale: differenze tra le versioni

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I '''''12 studi di esecuzione trascendentale''''' (''Études d'exécution transcendante'') sono composizioni pianistiche di [[Franz Liszt]], composte tra il 1826 e il 1851.
 
== Storia ==
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Come già valeva per i 24 studi per [[pianoforte]] di [[Fryderyk Chopin|Chopin]] op.10 e op.25, queste opere non sono puro materiale didattico, ma intense composizioni musicali. A differenza di Chopin, che aveva dedicato ognuno dei suoi singoli studi ad un particolare aspetto della [[tecnica pianistica]], Liszt inserisce tra i suoi studi trascendentali anche composizioni molto varie sia dal punto di vista tecnico che musicale.
 
Gli studi trascendentali sono uno dei cicli di composizioni dove meglio si può vedere la ricerca svolta dal compositore [[ungheria|ungherese]] di estrarre dal pianoforte nuove possibilità espressive, anche andando contro i modi più ortodossi e consolidati del pianismo; ricerca, va detto per inciso, suffragata anche dalle numerose innovazioni tecniche che in quegli anni si introducevano sui pianoforti e che li stavano lentamente portando ad assumere l'attuale fisionomia. Si hanno così pezzi con intere pagine da eseguire nel registro grave del pianoforte (''Vision''), vorticose scalette su e giù per la tastiera praticamente in ogni forma possibile, passaggi dall'[[Armonia (musica)|armonia]] audace o dalle impreviste difficoltà [[ritmo|ritmiche]] (''Wilde Jagd'').
In quest'ottica rimangono tutt'oggi per il pianista alcune tra le composizioni più impegnative da affrontare per il modo assolutamente libero da ogni tipo di condizionamento di coniugare le difficoltà tecniche con le difficoltà musicali dell'esecuzione.
 
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== I dodici studi ==
=== N. 1 ''Preludio'', in Do maggiore ===
Dal carattere [[improvvisazione|improvvisativo]], quasi un preludiare per sciogliersi le dita, è un breve pezzo dal sapore programmatico su quello che sarà la raccolta. Senza seguire uno schema predefinito Liszt inserisce in questo pezzo alcune tra le difficoltà su cui i didatti della tastiera si erano già ampiamente espressi rielaborandole ed interpretandole in maniera nuova. Ecco quindi che la semplice figurazione ritmica a quartina con cui si aprono varie raccolte di studi precedenti viene utilizzata in modo inaspettatamente cromatico ed estesa su tutta la tastiera. I pesanti [[accordo (musica)|accordi]] modulano ampiamente fuori dal do maggiore dello studio e sono a 4 note per mano. Una serie di robusti trilli nel registro grave introduce una sequenza di [[arpeggio|arpeggi]] di do maggiore e la minore (in tutti i rivolti), che si susseguono vorticosamente per tutta la tastiera.
 
=== N. 2 ''Molto vivace'' , in La minore ===