Odoacre: differenze tra le versioni

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|incoronazione = [[V secolo]]
|investitura =493 quando fu assassinato
|predecessore = [[Romolo AugustoloAugusto]]
|erede = 476
|successore = [[Teodorico il Grande]]
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|Nazionalità = germanico
|Categorie = no
|FineIncipit = fu un [[GeneraleDuce (storia romana)|generale]] di [[etnia]] [[Germani|germanica]]<ref>Giorgio Scrofani, [http://www.treccani.it/enciclopedia/odoacre_(Dizionario-Biografico)/ {{Maiuscoletto|Odoacre}}] da ''[[Dizionario Biograficobiografico degli Italianiitaliani]]'', vol. 79 (2013), [[Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani]]; nacque da padre unno o sciro e da madre scira o [[Turingi|turingia]]. Scrofani sottolinea che «''Le notizie contrastanti circa la sua origine etnica – unna, scira, turingia, ruge – sono dovute a una complessa interconnessione tribale più che all’incertezza delle fonti''».</ref> che nel [[476]] divenne re degli Eruli e patrizio dei Romani (titolo conferitogli dal Senato).
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|FineIncipit = fu un [[Generale (storia romana)|generale]] di [[etnia]] [[Germani|germanica]]<ref>Giorgio Scrofani, [http://www.treccani.it/enciclopedia/odoacre_(Dizionario-Biografico)/ {{Maiuscoletto|Odoacre}}] da ''[[Dizionario Biografico degli Italiani]]'', vol. 79 (2013), [[Istituto dell'Enciclopedia Italiana Treccani]]; nacque da padre unno o sciro e da madre scira o [[Turingi|turingia]]. Scrofani sottolinea che «''Le notizie contrastanti circa la sua origine etnica – unna, scira, turingia, ruge – sono dovute a una complessa interconnessione tribale più che all’incertezza delle fonti''».</ref> che nel [[476]] divenne re degli Eruli e patrizio dei Romani (titolo conferitogli dal Senato).
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Il suo regno viene solitamente usato dagli storici per segnare il termine dell'[[Impero Romanoromano d'Occidente]]<ref> "Odoacer was the first barbarian who reigned over Italy, over a people who had once asserted their just superiority above the rest of mankind." [[Edward Gibbon]], ''The Decline and Fall of the Roman Empire'', Chapter XXXVI</ref>. Nonostante egli esercitasse ''de facto'' il suo potere sull'[[Italia]], Odoacre si presentò prima come cliente del legittimo imperatore d'Occidente [[Giulio Nepote]] e poi, dopo la morte di questi nel [[480]], come rappresentante dell'[[Impero Romano d'Orientebizantino]]. Odoacre viene indicato come re (Latino ''rex'') in numerosi documenti ed egli stesso utilizzò questo titolo almeno una volta, mentre in un'altra occasione venne così indicato dal [[Consoleconsole romano(storia romana)|console]] [[Decio Mario Venanzio Basilio|Basilio]]<ref>[[Conte Marcellino|Marcellino]], [[Cassiodoro]] e alcuni documenti papali fanno riferimento ad Odoacre come ''rex''. [[Giordane]] ad un certo punto si riferisce a lui come ''Gothorum Romanorumque regnator'': dominatore dei Goti e dei Romani. [[Procopio di Cesarea|Procopio]] lo descrive come un ''autokrator'' (autocrate) e un "tyrannos" (usurpatore, tiranno) nel suo ''Bellum Gothicum''. La sola citazione di Odoacre come "Re d'Italia" la si trova in [[Vittore Vitense]]: ''Odouacro Italiae regi''</ref>. Odoacre introdusse alcuni importanti cambiamenti nel sistema amministrativo dell'Italia; ebbe il supporto del [[senato romano]] e fu in grado di distribuire terre fra i suoi seguaci senza incontrare molta opposizione. Eccezion fatta per isolati atti di violenza nel [[477]]-[[478]] da parte di alcuni suoi soldati insoddisfatti, il regno di Odoacre fu relativamente tranquillo e pacifico sul fronte interno. Pur professando fede [[Arianesimo|ariana]], egli non interferì quasi mai negli affari della [[Chiesa Cattolicacattolica]] di [[Roma]].
 
Di probabile discendenza [[Sciri|scira]], Odoacre era un comandante militare stanziato in Italia che guidò la rivolta di [[Eruli]], [[Rugi]] e [[Sciri]] che il 4 settembre [[476]] portò alle deposizione dell'[[Imperatoriimperatori Romaniromani|imperatore]] [[Romolo AugustoloAugusto]]. Nel [[480]] Odoacre invase la [[Dalmazia]] e nel giro di due anni conquistò l'intera regione. Quando [[Illo (generale)|Illo]], generale ribelle dell'Impero d'Oriente, chiese l'aiuto di Odoacre nella sua lotta per deporre [[Zenone (imperatore)|Zenone]], Odoacre invase le province occidentali bizantine. L'imperatore d'Oriente rispose incitando i Rugi, stanziati in un'area corrispondente alla moderna Austria, ad invadere la penisola italiana. Nell'inverno [[487]]-[[488]] Odoacre attraversò il [[Danubio]] e sconfisse i Rugi nel loro stesso territorio. Nel [[488]] il re ostrogoto [[Teodorico il Grande|Teodorico]] fu incaricato da Zenone di invadere l'Italia e deporre Odoacre. Gli [[Ostrogoti]] invasero la penisola nel [[489]] ed entro un anno posero sotto il loro controllo gran parte dell'Italia, costringendo Odoacre ad asserragliarsi nella capitale [[Ravenna]]. La città, dopo un lungo assedio, si arrese il 5 marzo [[493]]; Teodorico invitò Odoacre ad un banchetto per sancire la pace fra i due sovrani, ma lo uccise nel corso dello stesso.
 
Odoacre è il primo dominatore d'Italia di cui sia sopravvissuto fino ai giorni nostri il documento autografo di un suo atto di governo: trattasi di un atto ufficiale col quale Odoacre concedeva al proprio ''comes domesticorum'' romano ''Pierius'' alcune proprietà in [[Sicilia]] e nell'isola di [[Meleda (isola)|Meleda]].
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=== Origini ===
Se si eccettua il fatto che non fosse considerato "romano", sappiamo relativamente poco sulle origini e la figura di Odoacre. Gli ''[[Annales Valesiani]]'' e [[Giovanni di Antiochia (cronista)|Giovanni di Antiochia]] sostengono che il padre si chiamasse Edicone, da molti identificato con il principe [[sciri|sciro]] di nome [[Edicone]] annoverato da [[Prisco di Panion]] fra i generali di [[Attila]], re degli [[Unni]]<ref>Priscus, ''Ambasceria di Teodosio il Giovane ad Attila re degli Unni, descritta dall'istorico Prisco''; ora per la prima volta dal greco in italiano recata da Pietro Manzi. Roma: per la Società tipografica, 1827</ref>. L'ipotesi che Odoacre appartenesse a una famiglia principesca contrasta tuttavia con la povertà materiale di Odoacre in gioventù, testimoniata da [[Eugippio]], il biografo di [[San Severino eremita e abate|San Severino]] contemporaneo di entrambi. Il giovane Odoacre è stato infatti descritto da Eugippio come un adolescente di alta statura che, coperto di misere pelli, si sarebbe recato dal santo eremita il quale lo avrebbe benedetto e invitato a recarsi in Italia. Lì in futuro sarebbe assurto a un potere tale da permettergli di concedere doni preziosi a molti<ref>Eugippius, ''Vita Sancti Severini'', "Commemoratorium", VII. P. Knoell edidit, Vienna: CSEL, 1886 ([http://www.thelatinlibrary.com/eugippius.html on-line)]</ref>.
 
Non è nota con certezza neanche la nazione di origine di Odoacre. La maggior parte degli storici lo ritiene [[sciri|sciro]], a causa della probabile discendenza da Edicone; [[Procopio di Cesarea]]<ref>Corpus Scriptorum Historiae Byzantinae. Editio emendatior et copiosior, Consilio B. G. Niebuhrii C. F. Institut A, Auctoritate Academiae Litterarum Regiae Borussicae Continuata. Pars II. Procopius. Volumen III. p. 493 ([http://books.google.it/books?id=-yEAAAAAYAAJ&pg=PA493&dq=%22natione+rugus%22 Procopius - Procopius - Google Libri]).</ref> ed Eugippio lo dicevano «''[[Rugi|natione Rugus]]''», nonostante la feroce lotta condotta da Odoacre contro i [[Rugi]]; altri lo chiamavano [[Turcilingi|turcilingio]], [[eruli|erulo]] o [[unni|unno]]<ref name="Reynolds">Robert L. Reynolds e Robert S. Lopez (1946). "Odoacer: German or Hun?" ''The American Historical Review'', '''52''':1 (Oct.), pp. 36–53 ([http://www.kroraina.com/varia/pdfs/reynolds&lopez_Odoacer%20-%20German%20or%20Hun.pdf on-line])</ref>, mentre [[Teofane Confessore|Teofane]] lo diceva di stirpe [[goti]]ca<ref name=Muratori />, ma probabilmente senza validi motivi.
 
Gli storici Reynolds e Lopez esplorarono la possibilità che Odoacre ''non'' fosse di origine germanica in un articolo pubblicato dalla rivista ''American Historical Review'' nel 1946. Attraverso alcune solide argomentazioni, i due suggerirono che le sue origini fossero da ricercare altrove. Una delle basi della loro teoria era legata al nome "Odoacre", per il quale non è stata ancora trovata una convincente etimologia nelle lingue germaniche. Fu suggerita anche una possibile origine [[Lingue turche|turca]], ad esempio dal termine "Ot-toghar" ("nato dal fuoco" o "nato dal pascolo"), o la forma ridotta "Ot-ghar" ("pastore"). "Se Ratchis poté diventare Radagaisus, perché Ot-toghar o Ot-ghar non può essere divenuto Odoacre o Odovacer?"<ref name=R&L-45>Robert L. Reynolds and Robert S. Lopez, [http://www.jstor.org/stable/1845067 "Odoacer: German or Hun?" ''American Historical Review''], '''52''' (1946), p. 45</ref>. Altre fonti suggeriscono che il nome Odoacre derivi dal germanico "Audawakrs", ossia "guardiano del benessere" o "guardiano della ricchezza"<ref>{{Cita libro|url=http://books.google.dk/books?id=kfv6HKXErqAC&pg=PA699&lpg=PA699&dq=Odoacer++from+the+Germanic+Audawakrs,+meaning+%22watchful+of+wealth&source=bl&ots=_xZGN8uX0H&sig=eV-2T-97BKM_n00I2heeUmtO8as&hl=da&sa=X&ei=XD-gT8LCLo7ntQbxne1k&ved=0CGMQ6AEwBw#v=onepage&q=Odoacer%20%20from%20the%20Germanic%20Audawakrs%2C%20meaning%20%22watchful%20of%20wealth&f=false |titolo=Encyclopedia of European Peoples - Carl Waldman, Catherine Mason - Google Břger |editore=Books.google.dk |data= |accesso=12 giugno 2012}}</ref>.
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=== L'ascesa al potere ===
Non sappiamo quando Odoacre iniziò il suo servizio nell'esercito romano. Nel [[472]], all'epoca della lotta finale fra l'imperatore [[Antemio]] e [[Ricimero]], era già membro della [[guardia imperiale]] (domestici); più tardi ([[473]]/[[474]]) divenne ''[[comes domesticorum]]'' di [[Glicerio]], l'imperatore eletto dal ''[[Patrizio (titolo)#Impero bizantino|patricius]]'' [[burgundi|burgundo]] [[Gundobado]]. Nel [[474]] la corte dell<nowiki>'</nowiki>impero romano d'oriente, al cui soglio era intanto asceso [[Zenone (imperatore)|Zenone]], scelse come [[impero romano d'occidenteOccidente|imperatore d'occidente]] il ''[[magister militum]]'' della [[Dalmazia]], [[Giulio Nepote]]. A questa nomina si ribellò il generale romano [[Flavio Oreste]], il quale riuscì a prevalere su Giulio Nepote soprattutto grazie all'appoggio militare di Odoacre, capo di una milizia di [[Mercenario|mercenari]] [[eruli]], [[sciri]], [[rugi]] e [[turcilingi]]<ref name="Cesa">Maria Cesa, "Odoacre nelle fonti letterarie dei secoli V e VI". In: Paolo Delogu (a cura di), ''Le invasioni barbariche nel meridione dell'impero: Visigoti, Vandali, Ostrogoti'', atti del convegno svoltosi alla Casa delle culture di Cosenza dal 24 al 26 luglio 1998. Soveria Mannelli: Rubbettino Editore srl, 2001, ISBN 88-498-0064-9, ISBN 978-88-498-0064-7, pp. 41-59 ([http://books.google.it/books?id=FRRC377jbV8C&printsec=frontcover&source=gbs_summary_r&cad=0#PPA41,M1 on-line])</ref><ref name = "Giordane">[[Giordane]], ''[[De origine actibusque Getarum]]'', XLVI, 242</ref><ref name = Muratori>[[Ludovico Antonio Muratori]], ''Annali d'Italia dal principio dell'era volgare sino all'anno 1750'', Monaco: Stamperia di Agostino Olzati, 1762, Tomo Terzo (Dall'anno 401 dell'era volgare fino all'anno 600), pp. 123-4 ([http://books.google.it/books?id=j0wOAAAAQAAJ&pg=RA1-PA124&lr=&as_drrb_is=q&as_minm_is=0&as_miny_is=&as_maxm_is=0&as_maxy_is=&as_brr=0&as_pt=ALLTYPES on-line])</ref>. Flavio Oreste non assunse tuttavia il potere imperiale, preferendo che il titolo di imperatore andasse al figlio tredicenne [[Romolo Augusto]] (ottobre [[475]]) riservando a sé, col titolo di "[[Patrizio (storia romana)|patrizio]]", il potere effettivo.
 
Come capo delle tribù germaniche che costituivano le truppe imperiali, Odoacre aveva chiesto a Oreste, quale compenso del servizio, un terzo delle terre in Italia a titolo di ''[[hospitalitas]]''<ref>Arnaldo Marcone, "I regni romano-barbarici: dall'insediamento all'organizzazione statale". In: Cinzia Bearzot, Franca Landucci Gattinoni, Franca Landucci, Giuseppe Zecchini (a cura di), ''Gli stati territoriali nel mondo antico'', Milano: Vita e Pensiero, 2003, pp. 135-155 ([http://books.google.it/books?id=FNIiTnT_FUoC&pg=PA143&dq=procopio+odoacre+hospitalitas on-line])</ref>. Il rifiuto di Oreste scatenò la reazione delle truppe mercenarie, che si rivolsero ad Odoacre come loro guida. Oreste fu ucciso a [[Piacenza]] e suo fratello Paulus fuori da [[Ravenna]]. I ''foederati'' germanici acclamarono quindi Odoacre come «''rex Italiae''» o «''rex gentium''». Nel [[476]] Odoacre avanzò su Ravenna e prese la città, costringendo il giovane Romolo Augusto ad abdicare (4 settembre). Secondo gli ''Annali Valesiani'' Odoacre, colpito dalla bellezza e dalla giovane età del deposto imperatore, non solo gli risparmiò la vita, ma gli riconobbe anche una pensione di 6.000 [[Solido (moneta)|solidi]] e lo mandò in [[Campania]] a vivere con i suoi parenti<ref>''Annales Valesiani'', 8.38</ref>.
 
Invece di nominare a sua volta un imperatore fantoccio, come avevano fatto prima di lui i generali germanici Ricimero e Gundobado, Odoacre decise di inviare le insegne imperiali (cioè [[diadema]], [[scettro]], [[Toga#Toga romana|toga]] ricamata in oro, spada e [[paludamentum]] porpora<ref>Aurelio Bernardi, "La fine dell'impero d'occidente", in ''La Storia: 4. Dall'impero romano a Carlo Magno'', a cura di Aurelio Bernardi et al., Milano: Mondadori, 2004</ref>) all'imperatore d'Oriente Zenone, chiedendo per sé il solo titolo di patrizio, che tuttavia Zenone non concesse mai ufficialmente. L'impero romano d'occidente "cadde" quindi per un colpo di Stato militare di mercenari germanici<ref>"Origini germaniche del medioevo". In: Annamaria Ambrosioni e Pietro Zerbi (a cura di),''Problemi di storia medioevale''. Milano: Vita e Pensiero, 1988, ISBN 88-343-7593-9, ISBN 978-88-343-7593-8, p. 29 ([http://books.google.it/books?id=N4iEHNdsyUEC&pg=PA29&as_brr=3#PPA29,M])</ref>; questa caduta, che per i moderni costituisce lo spartiacque fra la [[storia antica]] e quella [[Medioevo|medievale]], non sembra abbia suscitato eccessivo interesse negli storici dell'epoca, probabilmente perché, essendo ancora in vita nel 476 [[Giulio Nepote]], ufficialmente il legittimo imperatore d'occidente (morirà nel [[480]]), la portata dell'evento venne sottostimata<ref>Giuseppe Zecchini, "Il 476 nella storiografia tardoantica". In: Giuseppe Zecchini, ''Ricerche di storiografia latina tardoantica''. Roma: L'Erma di Bretschneider, 1993, ISBN 88-7062-822-1, ISBN 978-88-7062-822-7, p. 65 ([http://books.google.it/books?id=p-bp2Vb4owMC&pg=PA81&dq=odoacre+rex&as_brr=3#PPA65,M1])</ref>.
[[File:Odoacer 480ad.jpg|thumb|upright=1.8|Il regno di Odoacre nel [[480]].]]
 
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La posizione istituzionale di Odoacre non era ben chiara. Il suo potere era fondato sulla forza dei soldati, il cui appoggio, secondo Procopio, era stato ottenuto con la promessa della ''[[hospitalitas]]'' negata da Flavio Oreste<ref>Procopio di Cesarea, ''De bello Gothico'' I, 1.</ref>. Il comportamento della corte orientale nei confronti di Odoacre fu ambiguo: alla richiesta del titolo di "patrizio" fatta da Odoacre, Zenone rispose che la concessione era competenza di Giulio Nepote, ma in una lettera privata a Odoacre lo stesso Zenone gli si rivolgeva chiamandolo proprio "patrizio"<ref name=Cesa />. L'invio delle insegne imperiali a Costantinopoli era tuttavia un messaggio chiaro: l'Occidente non aveva più bisogno di un imperatore separato, poiché "un monarca era sufficiente per governare il mondo". In risposta, Zenone accettò i doni osservando che "...i Romani d'Occidente hanno ricevuto due uomini dall'Impero d'Oriente, cacciandone uno e uccidendo l'altro, Antemio". Zenone quindi riconobbe a Odoacre l'autorità legale per governare in Italia: gli suggerì però di riaccogliere Giulio Nepote come imperatore dell'Occidente "se davvero desiderava agire secondo giustizia"<ref>Malco di Filadelfia, frammento 10</ref>. Odoacre tuttavia non invitò mai Giulio Nepote a rientrare in Italia, e questi rimase in Dalmazia fino alla morte. Odoacre rispettò solamente le formalità richieste dal caso, sostenendo di agire su autorità di Giulio Nepote e coniando monete in suo nome. Dopo la morte di Nepote, Zenone assunse, a livello formale, il ruolo di unico imperatore d'Oriente e d'Occidente.
 
Lo status regale, l'appoggio dell'esercito, il rispetto mostrato da Odoacre per le istituzioni (l'impero di Costantinopoli, il Senato di Roma, e la Chiesa Cattolica) e, di converso, l'apparente mancanza di ostilità da parte di queste istituzioni, aumentarono il prestigio di Odoacre e gli permisero la collaborazione della classe dirigente latina<ref name=Cesa />. Il senato riguadagnò notevole prestigio e influenza a livello politico dopo che la creazione del [[Dominato]] aveva pressoché azzerato le sue capacità nel tardo impero. Per la prima volta dal III secolo furono emesse monete in rame con incisa nella parte posteriore la sigla SC (Senatus Consulto). Lo storico Jones rilevò che queste "belle, massicce" monete di rame avevano una qualità di gran lunga superiore al misero [[nummusnummo]] emesso nel basso impero, tanto che ne vennero coniate di simili dai [[Vandali]] e [[Anastasio I Dicoro|Anastasio I]] le prese come modello per la riforma monetaria bizantina di fine V secolo.
 
I principali atti di Odoacre sono stati registrati anche nei ''[[Consularia Italica]]''.<ref>I ''Consularia Italica'' sono la cronaca ufficiale della redatta dalla cancelleria imperiale di Ravenna, il cui contenuto è ricostruibile soprattutto in base a compilazioni più tarde, come i ''[[Fasti vindobonenses|Fasti Vindobonenses priores]]'' e l<nowiki>'</nowiki>''Auctarium Havniense''</ref> Egli governò in maniera molto più attiva e decisa rispetto agli ultimi imperatori d'Occidente: represse ribellioni interne giustiziandone i capi, per es. Brachila nel [[477]]<ref name=Giordane /> e Adarico, nell'anno successivo<ref>''Auctarium Havniense ordo prior'', 478</ref> e ottenne importanti risultati anche in politica estera: già nel [[476]]-[[477]], attraverso il pagamento di un tributo, acquisì il controllo della [[Sicilia]] centro-orientale dai Vandali di [[Genserico]] (successivamente fu annessa con la forza anche la parte occidentale dell'isola); vista la palese inferiorità delle sue truppe, che secondo [[Paolo Diacono]] contavano ancora un certo numero di effettivi italici, delineò le Alpi come confine naturale rispetto al regno dei [[Visigoti]] nella Gallia meridionale; nel [[481]]-[[482]] occupò la Dalmazia dopo aver sconfitto e ucciso [[Ovida]], l'assassino di Giulio Nepote<ref>''Auctarium Havniense ordo prior'', 482</ref>; nel [[487]] mosse guerra contro i [[Rugi]], catturando il loro re, Feleteo<ref>''Auctarium Havniense ordo prior'', 487, 1</ref><ref>Fasti Vindobonenses priores, 635</ref><ref>[[Ludovico Antonio Muratori]], ''Annali d'Italia dal principio dell'era volgare sino all'anno 1750'', Prato: Giachetti, 1867, Vol. II, p. 303 ([http://books.google.it/books?id=8gVbAAAAQAAJ&pg=PA303&dq=rugi Annali d'Italia: dal principio dell'era volgare sino all'anno MDCCXLIX - Lodovico Antonio Muratori - Google Libri])</ref>. I danni subiti dal [[Norico]] - teatro dei combattimenti - e il concreto pericolo di incursioni dei [[BavariiBavari]] furono tali che i superstiti latini preferirono riparare in Italia sotto la scorta di Onulfo e [[Pierio]]<ref>Eugippius, ''Commemoratorium Severinus'', cap. 44</ref>. I rimanenti Rugi trovarono invece rifugio presso gli [[Ostrogoti]]. Il Norico fu quindi occupato dai [[Longobardi]], che ne fecero la loro base di operazioni fino alla metà del VI secolo<ref>Paolo Diacono, ''[[Historia Langobardorum]]'', 1.19</ref>.
 
Pur professando fede [[Arianesimo|ariana]], i rapporti di Odoadre con la [[Chiesa Cattolicacattolica]] furono particolarmente buoni. Odoacre mostrò grande stima per [[Epifanio di Pavia]]: in risposta ad una petizione del vescovo, il re germanico riconobbe agli abitanti della Liguria e di Pavia cinque anni di esenzione fiscale<ref>G.M. Cook nella sua introduzione alla "''Vita di San Epifanio''" di [[Magno Felice Ennodio]]</ref>. Grazie a questi provvedimenti Pavia poté riprendersi in tempi piuttosto brevi dagli effetti della scorreria compiuta da Odoacre durante la guerra con Oreste. Sempre in risposta ad un appello di Epifanio, pose fine agli abusi del prefetto pretoriano della [[Liguria]], Pelagio<ref>Sr. Genevieve Marie Cook, ''The Life of Saint Epiphanius by Ennodius: A translation with an introduction and commentary'' (Washington: Catholic University of America, 1942), pp. 12f</ref>. La biografia di [[papa Felice III]] contenuta nel ''[[Liber Pontificalis]]'' riporta apertamente che il pontefice amministrò la Chiesa durante il regno di Odoacre e che non vi furono contrasti col re germanico<ref>''The Book of Pontiffs (Liber Pontificalis)'', transl. by Raymond Davis, Liverpool: University Press, 1989, pp. 41f</ref>.
 
=== La caduta ===
{{vedi anche|Conquista dell'Italia di Teodorico}}
Odoacre rimase al potere fino al [[493]]. Tuttavia, già da diversi anni i successi ottenuti dal re germanico avevano iniziato a preoccupare l'imperatore Zenone, che sempre più vedeva in lui un fastidioso rivale. Secondo [[Giovanni di Antiochia (cronista)|Giovanni di Antiochia]] Odoacre scambiò diversi messaggi con il generale [[Illo (generale)|Illo]], che dal [[484]] era entrato in aperta rivolta contro Zenone<ref>Giovanni di Antiochia, frammento 214</ref>. I rapporti del re germanico con Costantinopoli ne furono irrimediabilmente danneggiati: nel [[488]] Zenone offrì a [[Teodorico il Grande|Teodorico]], re degli Ostrogoti, la possibilità di insediarsi in Italia se egli fosse riuscito a rimuovere Odoacre. Teodorico aveva i suoi motivi per accettare questa offerta: "Teodorico possedeva sufficiente esperienza per comprendere (o almeno sospettare) che Zenone non avrebbe mai tollerato a lungo il suo potere indipendente. Quando Teodorico si ribellò nel 485, ci viene detto che egli aveva in mente il trattamento riservato da Zenone ad [[Armazio]]. Nel 476 Armazio aveva disertato [[Basilisco (imperatore)|Basilisco]] per passare dalla parte di Zenone e fu da questi nominato ''magister militum praesentialis'' a vita. Entro un anno, Zenone lo fece assassinare<ref>Peter Heather, ''The Goths'' (Oxford: Blackwell, 1996), p. 217.</ref>.
Nel [[489]] Teodorico guidò gli Ostrogoti in Italia attraverso le [[Alpi Giulie]]. Il 28 agosto Odoacre gli diede battaglia presso l'Isonzo, ma fu sconfitto. Si ritirò quindi a [[Verona]], raggiunta il 27 settembre, dove innalzò immediatamente un campo fortificato. Teodorico lo inseguì, [[Battaglia di Verona (489)|sconfiggendolo]] una seconda volta tre giorni dopo<ref>''Annales Valesiani'', 11.50f</ref>. Odoacre si rifugiò allora a Ravenna; ma invece di inseguirlo, Teodorico procedette verso [[Mediolanum]], dove la maggior parte dell'esercito di Odoacre - incluso il suo generale, Tufa - gli si arrese<ref>''Annales Valesiani'', 11.52</ref>. Teodorico non aveva motivo di dubitare la lealtà di Tufa e inviò il suo nuovo generale a Ravenna con un manipolo dei suoi soldati migliori. Herwig Wolfram osserva: "ma Tufa cambiò sponda, il contingente gotico posto al suo comando fu distrutto e Teodorico subì la sua prima seria sconfitta sul suolo italiano"<ref name=Wolfram-281>Wolfram, ''History of the Goths'', tradotto da Thomas J. Dunlap (Berkeley: University of California, 1988), p. 281.</ref>. Teodorico riparò a [[Ticinum]] ([[Pavia]]): Odoacre allora emerse da Ravenna e iniziò ad assediare il suo rivale. Intanto i [[Burgundi]] approfittavano dell'occasione per saccheggiare e devastare la Liguria: molti degli abitanti furono presi come prigionieri e tali rimasero fino a quando Teodorico non li riscattò tre anni dopo<ref name=Wolfram-281/>.
 
L'estate successiva, il re visigoto [[Alarico II]] dimostrò quello che Wolfram definisce "uno dei rari esempi di solidarietà gotica" inviando aiuti militari al re ostrogoto, costringendo Odoacre ad abbandonare l'assedio. Teodorico lasciò Pavia e l'11 agosto [[490]] i due eserciti si scontrarono presso l'[[Adda]]: anche questa volta furono gli Ostrogoti a prevalere e Odoacre fu costretto a ritirarsi nuovamente a Ravenna. I ruoli si invertirono e ora toccò a Teodorico assediare il rivale. Ravenna si dimostrò inespugnabile, circondata com'era da paludi ed estuari ed essendo costantemente rifornita da piccole imbarcazioni provenienti dall'entroterra (come successivamente indicato da Procopio). Inoltre, Tufa rimaneva attivo nella strategica [[valle dell'Adige]], vicino a [[Trento]], e ricevette rinforzi inaspettati quando si verificarono alcune diserzioni tra le file di Teodorico<ref>Heather, ''The Goths'', p. 219</ref>. Quello stesso anno, i Vandali colsero anch'essi l'occasione per intervenire in Italia ed invasero la Sicilia. Intanto Fredericus, re dei [[Rugi]] e alleato di Teodorico, rimasto a proteggere Pavia, iniziò ad opprimerne gli abitanti. Quando Teodorico intervenne di persona nel tardo agosto del [[491]], i suoi atti punitivi spinsero Fredericus a passare dalla parte di Tufa. Successivamente però i due entrarono in disaccordo e si combatterono in una battaglia nella quale entrambi persero la vita<ref>Wolfram, ''History of the Goths'', p. 282</ref>.
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== Giudizio storico ==
{{F|sovrani|settembre 2012}}
L'amministrazione di Odoacre non fu certo quella tipica di un sovrano sovvertitore dell'ordine: cambiò solo parzialmente la posizione dei consociati, in particolare per quanto riguardava la gestione dell'esercito, composto ormai interamente da elementi germanici. Le truppe vennero mantenute tramite il pagamento di un salario su parte dell'erario, ma queste provvidero anche autonomamente ed arbitrariamente alla realizzazione dei propri desideri materiali tramite la costituzione (da parte del prefetto del pretorio [[Pietro Marcellino Felice Liberio]]) di un istituto di esazione abusiva che andò molto diffondendosi in quel periodo: il ''salgamum'', strumento tipico della mentalità germanica. Esso consisteva nella suddivisione delle ''villae'' dei ricchi latifondisti in tre parti: il proprietario aveva diritto di scelta per la parte di suo uso, i capi militari sceglievano quella che serviva per l'acquartieramento e l'ultima era destinata ai coloni che mantenevano Germani e Romani. In generale si ebbe un trasferimento e un accentramento di competenze tra i militari, lasciando ai latini la possibilità di mantenere l'esercizio delle cariche minori e la professione libera del cristianesimo.
 
== Note ==
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== Collegamenti esterni ==
* Biografia di [http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Enciclopedia_online/O/BIOGRAFIE_-_EDICOLA_O_148503.xml Odoacre] nell<nowiki>'</nowiki>''[[Enciclopedia Biograficabiografica Universaleuniversale]]'' dell'[[Istituto dell'Enciclopedia Italiana]]
* {{en}}[http://www.nndb.com/people/033/000102724/ NNDB, Biografia di Odoacre]
 
{{Box successione
|tipologia = regnante
|carica=[[Elenco di monarchi italiani|Re d'Italia]]
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