Mistrà (bevanda spiritosa): differenze tra le versioni

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Il mistrà, a differenza dell'[[anisetta]] e della [[sambuca (liquore)|sambuca]], entrambi dal sapore dolce, ha un gusto molto secco, che lo rende ideale per correggere il [[caffè]] ma può essere bevuto anche liscio. A Venezia era anche bevuto alla maniera dell'[[ouzo]] e del [[pastis]] francese, mischiato con acqua. Alla fine dell'Ottocento il mistrà venne riscoperto da Girolamo Varnelli, che ne interpretò e perfezionò la ricetta, partendo dall'intenzione di creare un decotto contro la [[malaria]] per i pastori transumanti in [[Maremma]], creando il [[Varnelli]], l'Anice Secco Speciale, tipico prodotto marchigiano.
 
Nel 1875, ad Antrodoco, cittadina in provincia di Rieti, il Cav. Nicola Pallini, fonda l'impresa artigianale e pone le basi per quella che diverrà, nel 1922 a Roma, l'industria I.L.A.R (Indistria Liquori Antrodoco Roma) resa famosa in tutto il mondo dal MISTRA' PALLINI. Nel 2008, il MISTRA' PALLINI ha ottenuto il riconoscimento di PAT (Prodotto Agroalimentare Tipico) da parte della Regione Lazio. Nel 2010 il Comune di Antrodoco, ha ottenuto dall'ANCI, il riconoscimento del toponimo di "Città del Mistra Pallini" nell'ambito del progetto RES Tipica "Città dei Liquori". L'industria attualmente è presieduta dal Dott. Virgilio Pallini.
 
Essendo un prodotto di tradizione contadina, normalmente viene prodotto e consumato in casa, il [[Varnelli]] invece è commercializzato su vasta scala.