Partito Democratico Fascista: differenze tra le versioni
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}}Il '''Partito Democratico Fascista''' è stato un [[partito politico]] [[italia]]no del dopoguerra, [[neofascista]], famoso per aver messo in atto il trafugamento della salma di [[Benito Mussolini]] a [[Milano]].
== Storia ==
Il gruppo, guidato da [[Domenico Leccisi]] (fondatore insieme a Mauro Rana e Antonio Parozzi), faceva parte di quella galassia di gruppi neofascisti formatisi all'indomani della [[seconda guerra mondiale]]: scelse questo nome in riferimento al concetto di [[democrazia organica]], ideato dal [[fascismo]] e formalizzato durante la [[Repubblica Sociale Italiana]] (RSI), adottando come simbolo il fascio senza la scure.<ref name="tedeschi">Mario Tedeschi, ''I Fascisti dopo Mussolini'', Edizioni Arnia, Roma, 1950.</ref>
L'organo d'informazione del Partito Democratico Fascista fu ''Lotta Fascista'', in formato stile quotidiano, considerato {{chiarire|il migliore|rispetto a ?}} del periodo in fatto di stile, grafica e qualità tipografica professionale.<ref
===Gli omicidi della Volante Rossa===
[[File:Brunilde Tanzi.jpg|thumb|upright=0.8|L'ex [[Servizio Ausiliario Femminile|ausiliaria]] della [[Xª Flottiglia MAS (Repubblica Sociale Italiana)|Xª Flottiglia MAS]] [[Brunilde Tanzi]] uccisa il 17 gennaio 1947 dalla [[Volante Rossa "Martiri Partigiani"|Volante Rossa]]]]
Gli omicidi di ex fascisti a Milano ad opera principalmente della [[Volante Rossa "Martiri Partigiani"|Volante Rossa]] spinse questi ultimi a ricompattarsi e a cominciare a prendere l'iniziativa<ref>
=== Il trafugamento della salma di Mussolini ===
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Ecco come lo stesso Leccisi lo racconta:
{{quote|Scendemmo nella fossa e riuscimmo, tenendo una mano sotto le spalle del cadavere, a fargli passare una corda attorno al torace ed un'altra attorno alle gambe. Quando la sollevammo in piedi le braccia caddero penzoloni e la testa rimase eretta: la salma assunte quella caratteristica posizione di attenti che dava a Mussolini, specie nelle pubbliche cerimonie, un aspetto marziale ed inconfondibile.<ref name="giovana">Mario Giovana, ''Le nuove camicie nere'', Edizioni dell'Albero, Torino, 1966</ref>}}
Leccisi ed i suoi spedirono due lettere, una all'[[Avanti!]] e l'altra a [[l'Unità (quotidiano)|l'Unità]], {{chiarire|firmate dal comitato direttivo centrale del [[Partito Comunista Italiano]].}}
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Pressato da ambienti ecclesiastici padre Parini si decise a raccontare tutto ed il 12 agosto del [[1946]], lui stesso accompagno' il questore di Milano, Agnesina, ed il capo dell'ufficio politico, Ancillotti, a recuperare quel che restava delle spoglie.<ref>Nicola Rao ''La Fiamma e la Celtica'' 2006, Roma, Sperling & Kupfer</ref>
L'impresa di Leccisi, giovane sconosciuto che agì senza pareri o autorizzazioni da parte degli ex gerarchi, fu accolta con entusiasmo da tutto l'ambiente neofascista .<ref
== Note ==
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