Salvator Gotta: differenze tra le versioni

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==Biografia==
 
Salvator Gotta (all'anagrafe: '''Salvatore Gotta'''), laureato all'[[Università di Torino]], esordì nella produzione letteraria con ''Pia'', del [[1912]], ''La porta del cielo'', del [[1913]], ''Ragnatele'', del [[1915]], anno in cui si arruolò volontario fra gli alpini. Da questa esperienza trasse nel [[1926]] il [[romanzo per ragazzi]] ''Il Piccolo Alpino'', che ebbe grande successo. Aderì subito al [[fascismo]] e nel [[1925]] fu autore del testo dell'inno ufficiale fascista "[[Giovinezza (inno)|Giovinezza]]".
Il piccolo alpino Giacomino Rasi divenne così un piccolo [[squadrista]] ne l’''Altra guerra del piccolo alpino'', del [[1935]], e infine un ''Piccolo legionario in Africa Orientale'' nel [[1938]]. Modificando ulteriormente i versi dell’inno goliardico di [[Nino Oxilia]], ''[[Giovinezza (inno)|Giovinezza]]'', che era già divenuto l’inno dei nazionalisti di [[Filippo Corridoni]], consegnò al regime l’inno ufficiale del Partito fascista, che esaltò in diverse opere, come ''Mistica Patria'', del [[1932]]. Scrisse anche sceneggiature per il [[cinema]] e opere teatrali come ''Mille lire'', del [[1923]] e ''[[La damigella di Bard (commedia)|La damigella di Bard]]'', del [[1936]].