Chiesa di San Giorgio in Velabro: differenze tra le versioni

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La '''chiesa di San Giorgio in Velabro''' è un antico [[chiese di Roma|luogo di culto]] [[cattolicesimo|cattolico]] del [[centro storico di Roma]].
 
La basilica, costruita nel [[IX secolo]] in luogo di una più antica ed in seguito più volte rimaneggiata, sorge nei pressi del cosiddetto [[Arco di Giano]] e immediatamente accanto all'[[Arco degli Argentari]], nella piazzetta della [[Cloaca Massima]], non lontano dal luogo in cui la leggenda colloca il ritrovamento dei gemelli [[Romolo e Remo]] da parte della lupa.
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=== Facciata ===
 
La facciata della chiesa è [[facciata a capanna|a capanna]], con paramento murario in [[intonaco]] color [[arancione]]. In basso, è preceduta dal ''portico'', ricostruito dopo l'attentato del [[1993]]. Esso è sorretto da quattro [[colonna (architettura)|colonne]] [[ordine ionico|ioniche]] e, agli angoli, da quattro [[pilastro|pilastri]] del [[VII secolo]]. L'[[architrave]] presenta la seguente iscrizione del [[XIII secolo]]:
 
[[File:San giorgio al velabro, portico.JPG|300px|miniatura|sinistra|Particolare del portico]]
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[[File:San giorgio al velabro, interno 01.JPG|300px|miniatura|destra|Interno]]
 
L'interno è asimmetrico, più largo in corrispondenza della facciata e più stretto nel fondo, ed è a [[basilica|pianta basilicale]], con tre [[navata|navate]] separate da file di [[arco a sesto acuto|archi a sesto acuto]] poggianti su [[colonna (architettura)|colonne]] di spoglio in [[marmo]] scanalato, di [[marmo pavonazzetto|pavonazzetto]] e [[granito]] bigio, ed [[abside]] [[semicerchio|semicircolare]] in corrispondenza della navata centrale. Il soffitto della navata centrale fu dipinto da [[Francesco Avalli]].
 
L'[[altare]] maggiore è una costruzione paleo-cristiana del VII secolo. L'[[abside]], rialzata rispetto al piano pavimentale e riservata al clero, presenta un [[affresco]], molto restaurato, raffigurante ''Gesù Salvatore fra i Santi Giorgio, Maria, Pietro e Sebastiano'', opera inizialmente attribuita a [[Giotto]] che l'avrebbe eseguita nel [[1298]], ma che l'Hermanin rivendica a [[Pietro Cavallini]]. Nella [[navata]] di sinistra vi sono frammenti del [[paliotto]] e di un recinto presbiteriale, opera [[Bisanzio|bizantina]] dell'epoca di [[papa Leone II]] e di un [[pluteo]] dei tempi di Gregorio IV.