Palazzo Doria-Pamphili: differenze tra le versioni

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Il ritratto, dipinto per commemorare l'[[anno santo]] del [[1650]] fu commissionato dalla cognata, [[donna Olimpia Maidalchini]], che era sua stretta confidente e consigliera e, secondo alcuni, anche sua amante. Nel [[1927]], il quadro di Velázquez è stato sistemato in una piccola stanza dedicata interamente al papa; infatti vi è esposta anche una scultura di [[Bernini]] che ritrae papa Innocenzo X.
 
Il figlio di Olimpia Maidalchini, [[Camillo Pamphilj]], sfidando la potente madre, rinunciò alla carica di [[cardinale]] conferitagli da suo zio il papa, per sposare la vedova [[Olimpia Borghese]]. Nata Aldobrandini, fu lei che portò in dote il palazzo, allora noto come Palazzo Aldobrandini, alla famiglia Pamphilij. Dopo un periodo di esilio in campagna, per evitare il confronto con il papa e Olimpia Maidalchini, la coppia di sposi novelli prese residenza permanente nel Palazzo Aldobrandini che dal [[1654]] Camillo cominciò a espandere su vasta scala; furono comprati e demoliti le case vicine e un convento mentre il palazzo si sviluppava, nonostante l'opposizione locale dei gesuiti del vicino [[Collegio Romano]].
L'architetto incaricato di questo progetto era [[Antonio Del Grande]].