Seconda battaglia della Sirte: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 27:
All'inizio della primavera del 1942 i comandanti dell'Asse cominciarono a comprendere pienamente la funzione strategica dell'isola e pianificarono di conquistarla o almeno ridurla all'impotenza, bombardandola in continuazione e impedendo ad eventuali convogli di raggiungerla in vista della pianificata occupazione, l'[[Operazione C3]] che non verrà mai effettuata. Poiché sull'isola cominciava a ridursi il numero degli aerei efficienti, le scorte di carburante e di munizioni, venne organizzato dall'Ammiragliato britannico il convoglio MW10, che partì il 21 marzo da [[Alessandria d'Egitto]].
 
I britannici erano consapevoli che ogni tentativo di rifornire l'isola avrebbe incontrato una strenua opposizione, sia da parte della Regia Aeronautica italiana e dalle squadriglie aeree della Luftwaffe in Sicilia, sia da parte della Regia Marina italiana. Tuttavia la minaccia di un attacco da parte della marina italiana venne ritenuto di minore probabilità di uno da parte dell'aviazione: gli inglesi sapevano bene che la Marina cominciava a soffrire della penuria di carburante, inoltre speravano che le battaglie del 1941 avessero convinto [[Supermarina]] (l'alto comando della marina italiana) ad una condotta più cauta.

La scorta era composta da un gran numero di [[cacciatorpediniere]] ed includeva l'[[incrociatore]] antiaereo ''[[HMS Carlisle (D67)|Carlisle]]'' per fornire una adeguata copertura antiaerea e antisommergibile; includeva solamente tre [[incrociatore leggero|incrociatori leggeri]] per protezione contro minacce di superficie. Ulteriori cacciatorpediniere ed un altro incrociatore leggero furono inviati da Malta. In caso di avvicinamento di unità navali di superficie italiane, i piani britannici prevedevano di lasciare il ''Carlisle'' e metà dei cacciatorpediniere di scorta alle navi da carico in ogni caso, mentre il resto delle navi avrebbe alzato delle cortine fumogene ed avrebbe ritardato le navi italiane.
 
Alle 14:30 del giorno dopo venne avvistato fumo all'orizzonte, i britannici scoprirono con sorpresa che non dovevano affrontare una piccola forza veloce come si aspettavano, ma un gruppo di [[incrociatore pesante|incrociatori pesanti]] scortati da cacciatorpediniere. Misero immediatamente in atto il loro piano, il convoglio e le sue scorte virarono allontanandosi da Malta, mentre le rimanenti unità alzarono le cortine fumogene ed ingaggiarono gli italiani. Dopo un scambio di colpi d'artiglieria gli incrociatori italiani si ritirarono, ma ritornarono ben presto accompagnati dalla [[nave da battaglia]] ''[[Littorio (nave da battaglia)|Littorio]]'' e dai suoi cacciatorpediniere di scorta.