Selva (musica): differenze tra le versioni
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A proposito di [[La traviata|Traviata]], il librettista [[Francesco Maria Piave]] scrisse il 20 ottobre 1852 a Guglielmo Brenna, segretario del [[Teatro La Fenice]] di [[Venezia]] <ref>[[Julian Budden]], ''Le opere di Verdi'', volume II, Torino,EDT Musica, 1986, p. 128</ref>:
Dalle sue parole risulta chiaro il fatto che la selva rispecchia quella che sarà l’opera definitiva, infatti di seguito precisa:
▲SELVA: anche chiamata Tela o Programma o Scenario, nell’Ottocento era l’adattamento a grandi linee di una fonte (romanzo, poema o opera teatrale) alla scena musicale, precedente la stesura del libretto vera e propria. In termini cinematografici o televisivi si definisce scaletta.[ 1] Presenta già i personaggi, la divisione in atti, i vari ambienti che si dovranno realizzare e, per grandi linee, le azioni nei vari gruppi di scene. [2]
▲A proposito di Traviata, il librettista Francesco Maria Piave scrisse il 20 ottobre 1852 a Brenna (segretario del teatro La Fenice di Venezia) [3]: “il libro era già bello e fatto, ed io era sulle mosse pel ritorno, quando Verdi s’infiamma d’altro argomento, ed io…ed io zitto e quieto in cinque giorni dovetti fare la selva che termino di trascrivere in questo punto e che egli spedirà domani alla Presidenza per farla licenziare.” [4] Dalle sue parole risulta chiaro il fatto che la selva rispecchia quella che sarà l’opera definitiva, infatti di seguito precisa: “…essa è il vero libro che daremo, meno i versi, nei quali bisognerà più ancora restringere.” [4]
== Note ==
▲4. Marcello Conati, La bottega della musica - Verdi e la Fenice, Milano, Il saggiatore, 1983, pag.301
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