Selva (musica): differenze tra le versioni

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La '''Selva''', chiamata anche '''Tela''', '''Programma''' o '''Scenario''', nell’[[Ottocento]] era l’adattamento a grandi linee di una fonte (romanzo, poema o opera teatrale) alla scena musicale, precedente la stesura del [[libretto]] vera e propria. In termini cinematografici o televisivi si definisce [[scaletta]].<ref>[[Eduardo Rescigno]], ''Viva Verdi'', Milano, Rizzoli, 2012, p.. 572</ref> Presenta già i personaggi, la divisione in atti, i vari ambienti che si dovranno realizzare e, per grandi linee, le azioni nei vari gruppi di scene. <ref>Eduardo Rescigno, ''Viva Verdi'', Rizzoli, Milano 2012, p. 573.</ref>
A proposito di [[La traviata|Traviata]], il librettista [[Francesco Maria Piave]] scrisse il 20 ottobre 1852 a Guglielmo Brenna, segretario del [[Teatro La Fenice]] di [[Venezia]] <ref>[[Julian Budden]], ''Le opere di Verdi'', volume II, Torino,EDT Musica, 1986, p. 128</ref>:
{{q|Il libro era già bello e fatto, ed io era sulle mosse pel ritorno, quando Verdi s’infiamma d’altro argomento, e io [] ed io zitto e quieto in cinque giorni dovetti fare la selva che termino di trascrivere in questo punto e che egli spedirà domani alla Presidenza per farla licenziare.<ref>[[Marcello Conati]], ''La bottega della musica - Verdi e la Fenice'', Milano, Il saggiatore, 1983, p. 301</ref>}}
 
Dalle sue parole risulta chiaro il fatto che la selva rispecchia quella che sarà l’opera definitiva, infatti di seguito precisa:
 
{{q| …essa è il vero libro che daremo, meno i versi, nei quali bisognerà più ancora restringere.<ref>Marcello Conati, ''La bottega della musica - Verdi e la Fenice'', Milano, Il saggiatore, 1983, p. 301</ref>}}