Castanea delle Furie: differenze tra le versioni

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* '''Chiesa della ''Madonna del Tonnaro'''''. È una graziosa chiesetta che sorge a pochi chilometri dal centro di Castanea. Costruita su un terreno roccioso, si trova in una posizione dalla quale si domina un vasto panorama. In lontananza, si scorge il [[Santuario di Tindari]], che le ha regalato il nome. "U Tunnaru" significa appunto Tindari. Risale al 1500, anno in cui un certo Pietro Costa donò il territorio sul quale fu edificata. L'architettura appare semplicissima, quattro muri con [[copertura a volta]], una porta e una finestra ad arco, opera di devoti muratori locali. Venne ristrutturata nel [[1938]], e ad oggi appare nitida, isolata nel deserto della campagna. I devoti vi accorrono numerosi ogni anno per la festa, che si celebra l'8 settembre.
 
* '''Chiesa di ''Santa Rosalia.''''' Piccola [[cappella]] in cemento posta sulla strada che collega il borgo con il mare nella zona di [[Rodia]]. Dalla cappella si presenta un belvedere naturale sul mar Tirreno e sulla cittadina di [[Milazzo]], che nelle giornate particolarmente terse spazia fino al promontorio di Tindari e alle principali isole [[Isoleisole Eolie|Eolie]] creando, poco prima del tramonto, un effetto particolarmente suggestivo.
 
* '''Chiesa del ''Santissimo Rosario'''''. Costituita [[parrocchia]] nel [[1628]] fu inizialmente dedicata alla S.S. Trinità, per poi essere conosciuta come chiesa del S.S. [[Rosario]]. La sua fondazione è da ricollegare alla secolare contesa tra i [[Cavalieri di Malta]] ed i vescovi di Messina per la giurisdizione sul villaggio. Prima del [[Terremoto di Messina del 1908|terremoto]] del 28 dicembre 1908, la chiesa era costituita da una pianta [[longitudine|longitudinale]] a tre navate, da otto altari tutti in marmo, da tre [[abside|absidi]], una maggiore e due più piccole, ove erano collocati gli altari del S.S. Sacramento e della [[Madonna del Rosario]], e decorata dai pregevoli affreschi raffiguranti due visioni dell’[[Apocalisse]], il Dragone rosso dalle [[Policefalia|sette teste]] che attendeva il parto della Donna coronata di 12 stelle per divorarsene il frutto, ed i 24 Seniori, anziani, intorno all’Agnello adagiato sul libro dei [[sette sigilli]]. Dopo detta catastrofe, della chiesa non restarono che pochi muri lesionati e cadenti, testimoni di uno splendore di tre secoli d’arte ormai perso e delle lapidi marmoree sepolcrali. Fu ricostruita sui resti della precedente chiesa in [[stile romanico]] - eclettico e riaperta al culto nel [[1933]]. Oggi presenta una pianta longitudinale a croce latina a tre navate poggianti su gradini. Quella centrale, più alta che incornicia un [[rosone]] con vetri multicolori, con copertura a tetto ed un contro soffitto a cassettoni decorato da stucchi e da affreschi, quelle laterali coperte a tetto ad una [[Falda (tetto)|falda]]. Fortunatamente furono recuperati alcuni [[Paliotto|paliotti]] in marmo decorati da arabeschi colorati e qualche tela, che tutt’oggi ornano la chiesa. Al [[prospetto]] sinistro si accosta una piccola torre campanaria con copertura a tetto a quattro falde ove sono collocate tutt’oggi quattro campane in bronzo. Conserva al suo interno la statua in marmo della Madonna della Portella, una pregevole fonte battesimale, e inoltre la cinquecentesca statua in marmo bianco della Madonna col Bambino detta “del Tonnaro” che rievoca i canoni del [[manierismo]] tosco-romano.