Francesco Maria Emanuele Gaetani: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Figlio di Benedetto Emanuele (o Emmanuele) e di Cassandra Gaetani e Alliata, fu senatore di Palermo nel 1775-76, commissario generale nel Regno di Sicilia, governatore della nobile Compagnia della Carità ([[1750]]), governatore del Monte di Pietà (1755-56). <ref>http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/bibliotecacentrale/mango/ebano.htm voce Emanuele o Manuele </ref><br />
Appassionato ed erudito cultore della storia di Sicilia diede alle stampe molte altre opere, tra le quali, nel [[1776]], ''Notizie storiche intorno agli antichi uffizii del regno di Sicilia''; lasciò numerosi manoscritti conservati oggi presso la [[Biblioteca Comunale di Palermo]] e raccolti nei 25 volumi dei ''Diari palermitani'' ([[1743]]-[[1802]]). Questi sono in parte pubblicati, a cura di [[Gioacchino Di Marzo]], nella ''Biblioteca Storica e Letteraria di Sicilia''. Nei suoi ''Opuscoli Palermitani'', vol. XVI, viene indicata la nascita dei [[Beati Paoli]] come reazione alle violenze della [[Storia della Sicilia normanna|dominazione normanna]]; occorre ricordare come diversi storici facciano risalire proprio ai [[Beati Paoli]] il primo fondamento del [[mafia|fenomeno mafioso]].
<br /> Sposa a [[Palermo]] il 15.2.1744 la nobildonna Zenobia Vanni e Zappino dei Marchesi di Roccabianca. Ottiene con privilegio dato a 6 agosto [[1779]] esecutoriato a 21 gennaio [[1780]], il titolo di conte di [[Belforte]].