Fricativa glottidale sorda: differenze tra le versioni

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L'[[Lingua italiana|italiano]] standard non possiede il suono {{IPA|[h]}}, mentre la lettera ''[[h]]'' non ha un valore fonetico autonomo. Un'eccezione si può avere, "ma solo come realizzazione facoltativa, quando compare in interiezioni (''ah'', ''eh'', ''ehm'', ''oh'', ecc.). In tal caso ''h'' può corrispondere ad una fricativa glottidale [...]. Accanto alla pronuncia usuale di ''ah'', ''eh'', ''ehm'' e simili ({{IPA|[a]}}, {{IPA|[ɛ]}} o {{IPA|[e]}}, {{IPA|[ɛm]}}, più o meno prolungati), è quindi possibile sentire occasionalmente, specie in caso d'iterazione: {{IPA|[ha]}}, {{IPA|[hɛ]}}, {{IPA|[he]}}, {{IPA|[hɛm]}}, ecc.".<ref>{{cita libro|cognome1=Serianni |nome1=Luca |cognome2=Castelvecchi |nome2=Alberto |titolo= Italiano |anno= 2012 |editore= Garzanti Libri|città= Milano |collana= Le Garzantine |isbn= 978-8811505372|p= 31}}</ref>
 
In Toscana, nella zona fiorentina, il fonema /h/ è l'usuale realizzazione dell'indebolimento di -k- intervocalica ([[gorgia toscana|gorgia]]), per cui amico si pronuncia /a'miho/{{IPA|[aˈmiːho]}}. Vi sono altre realizzazioni possibili, in certi casi ad esempio /k/ può semplicemente diventare [[fricativa (/velare sorda|fricativa]] [x/)], ma senza ulteriore indebolimento, mentre nella zona di Livorno l'indebolimento giunge al dileguo totale (per cui si pronuncia {{IPA|[aˈmiːo]}}).
 
==In latino==