Patria potestà: differenze tra le versioni

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Il concetto di '''patria potestà''' nel [[diritto]] [[italia]]no esprimeva il [[diritto]]-[[dovere]] del [[padre]] di educare i [[Figlio|figli]] [[Minorenne|minorenni]]. Con la riforma del [[diritto di famiglia]] del [[1975]], che ha equiparato in doveri e dignità le figure del padre e della [[madre]], sono state abolite la patria potestà e la [[potestà maritale]], ed è stata introdotta la [[potestà genitoriale]].
 
OggiLa [[potestà]] in [[diritto]] è la situazione giuridica soggettiva che consiste nell'attribuzione di un potere ad un soggetto allo scopo di tutelare un interesse altrui. Siccome il terminesenso "potestà",comune sebbeneattribuisce ancoraal intermine usoun nelsignificato di potere, in [[dirittopsicologia]], èe ritenutoin superato e[[sociologia]] si preferisce parlare di ''responsabilità'' genitorialedei ingenitori, quantoper sottolineare che non si pone al centro il loro punto di vista dei genitori, bensìbeensì i bisogni e le inclinazioni del minore, che nello stesso nuovo diritto di famiglia è visto come soggetto attivo, in grado di esprimere opinioni, orientamenti e inclinazioni e di provvedere autonomamente, per quanto capace, ai propri bisogni esistenziali.
 
In altri ordinamenti non esiste la potestà genitoriale, bensì la tutela.
 
[[Categoria:Diritto]]