Automazione: differenze tra le versioni

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=== Automazione come integrazione ===
 
La concezione di automazione come integrazione tra diverse macchine nell'ambito di un unico sistema di controllo appartiene a Diebold e fu formulata nel suo già citato lavoro del [[1952]]. Secondo Diebold, l'autPORCautomazione dovrebbe presumere una logica di sistema integrato, basato né su singole macchine, né su gruppi di [[macchine]], ma sull'intero processo di produzione. Sempre secondo Diebold, l'automazione non sarebbe semplicemente una serie di nuove macchine, ma sarebbe piuttosto un diverso modo di concepire e di realizzare i processi di produzione. La stessa tesi viene ripresa da Pollock (1957), secondo il quale l'automazione sarebbe ''l'integrazione di processi discontinui o parziali in un processo coordinato'', da Northrup (1958), che definisce l'automazione come ''produzione automatica continua'', e da Buckingham (1961), secondo il quale l'automazione sarebbe ''una concezione della fabbricazione''. Le caratteristiche rilevanti dell'automazione come integrazione sarebbero:
 
omazione dovrebbe presumere una logica di sistema integrato, basato né su singole macchine, né su gruppi di [[macchine]], ma sull'intero processo di produzione. Sempre secondo Diebold, l'automazione non sarebbe semplicemente una serie di nuove macchine, ma sarebbe piuttosto un diverso modo di concepire e di realizzare i processi di produzione. La stessa tesi viene ripresa da Pollock (1957), secondo il quale l'automazione sarebbe ''l'integrazione di processi discontinui o parziali in un processo coordinato'', da Northrup (1958), che definisce l'automazione come ''produzione automatica continua'', e da Buckingham (1961), secondo il quale l'automazione sarebbe ''una concezione della fabbricazione''. Le caratteristiche rilevanti dell'automazione come integrazione sarebbero:
 
* le macchine stesse