Giovanna d'Arco (opera): differenze tra le versioni

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Gli interpreti principali erano [[Erminia Frezzolini]], [[Antonio Poggi]] e [[Filippo Colini]]. L'opera a Milano ebbe un buon successo e le recensioni dell'epoca registrano molti elogi soprattutto per la ''performance'' della Frezzolini. Venne poi rappresentata a Firenze (dove inizialmente non piacque), a [[Senigallia]], dove ottenne grande successo di pubblico, e a Roma, dove il titolo fu cambiato in ''Orietta di Lesbo'' e l'ambientazione mutata per motivi di censura, intendendosi evitare di mettere in scena una santa cristiana<ref>{{Cita|Mila 2013|pp. 287-8.}}</ref>.
 
Il 2624 dicembre 1845 l'opera fu eseguita a Venezia, al [[Gran Teatro La Fenice|Teatro La Fenice]]; il soprano era la cantante tedesca [[Sofia Loewe]]; per essa Verdi scrisse una nuova [[cavatina]], oggi perduta<ref>{{Cita|Mila 2013|p. 288.}}</ref>, il 27 dicembre al [[Teatro Regio di Torino]] con Lodetti, il 18 luglio [[1846]] al Teatro Rossini di Livorno con [[Marietta Gazzaniga]] e Colini ed il 10 novembre [[1847]] al [[Teatro Nacional de São Carlos]] di Lisbona.
La seconda versione ebbe la prima al [[Teatro della Canobbiana]] di Milano il 21 aprile [[1851]], nella prima versione ebbe la prima al Teatro Grande, poi [[Teatro Verdi (Trieste)]], il 17 gennaio [[1852]], nella seconda versione al Teatro del Corso di Bologna il 3 maggio [[1853]] ed al [[Teatro Coppola]] di Catania il 18 gennaio [[1855]], nella prima versione al [[Teatro San Carlo]] di Napoli come ''Orietta di Lesbo'' il 15 novembre successivo e nella seconda versione al [[Teatro Regio di Parma]] il 26 dicembre [[1858]].
 
L'esito della prima milanese, come si è detto, era stato molto buono. Ciononostante si verificarono dissidi di natura economica fra Verdi e l'impresario della scala, [[Bartolomeo Merelli]], cosicché Verdi non scrisse più nessuna nuova opera per la Scala fino all'[[Otello (Verdi)|Otello]] (1887)<ref>{{Cita|Mila 2013|p. 270.}}</ref>. Tuttavia la ''Giovanna d'Arco'' fu nuovamente eseguita alla Scala nel 1858 e poi ancora nel 1865; in quest'ultimo allestimento la soprano era [[TeresaTeresina Stolz]]<ref name="Panza">Pierluigi Panza, ''Giovanna d'Arco. Guerriera visionaria'', "Corriere della Sera", 4 dicembre 2015, p. 15.</ref>. In generale, Verdi approvò le iniziative di allestire nuovamente questa opera solo quando si potesse contare su cantanti di valore non comune, quali appunto la Stolz o [[Adelina Patti]]<ref>{{Cita|Mila 2013|p. 288.}}</ref>.
 
Al [[Théâtre-Italien]] di Parigi va in scena nella seconda versione con la Patti il 28 marzo [[1868]].
 
Nel 1941, nel quarantesimo anniversario della morte del compositore, la Volksoper di Berlino mise in cartellone la ''Giovanna d'Arco'', con un'iniziativa che aveva forse anche fini propagandistici anti-inglesi<ref>{{Cita|Mila 2013|p. 289.}}</ref>. Per l'occasione il musicologo [[Fritz Brust]] pubblicò, sul periodico nazista "Das Reich" del 2 febbraio 1941, un articolo nel quale sosteneva, del tutto falsamente, che tale opera fosse «rimasta per quasi un secolo sepolta nella polvere d'un archivio», che «nessuno la conosceva» e che lo stesso Verdi, dopo la prima esecuzione del 1845, avesse vietato di rappresentarla in quanto (sempre secondo Brust) il compositore era rimasto profondamente insoddisfatto della qualità dell'esecuzione<ref>Citato in {{Cita|Mila 2013|pp. 289-90.}}</ref>. Smentendo tali affermazioni, [[Massimo Mila]] osserva che la ''Giovanna d'Arco'' fu in realtà sempre ben nota agli studiosi e che, dopo la prima milanese, in vita di Verdi essa fu allestita in molte altre città fino a tutto il 1865<ref>{{Cita|Mila 2013|p. 290.}}</ref>. La stessa prima esecuzione milanese del 1845 aveva lasciato Verdi del tutto soddisfatto riguardo al ''cast'' e scontento solo per la scenografia<ref name="Panza"/>.
 
L'opera fu rappresentata al [[Teatro di San Carlo|San Carlo]] di Napoli nel [[1951]], diretta dacon [[GabrieleRenata SantiniTebaldi]] cone [[RenataCarlo TebaldiBergonzi]]. Nel 1972 ne venne realizzata un'incisione discografica, [[Ginoi Penno]]cui edinterpreti principali furono [[UgoMontserrat SavareseCaballé]], a [[TolosaPlácido Domingo]] nele [[1963Sherrill Milnes]], diretta dacon [[GiuseppeJames PatanèLevine]] condirettore. [[RitaAl OrlandiTeatro Malaspina]]La eFenice essa venne allestita nel 1972, con [[1966Katia Ricciarelli]]. inIl concerto nellamaestro [[CarnegieRiccardo HallChailly]] dila Newdiresse Yorka direttaBologna danel 1986, cantanti [[CarloSusan FeliceDunn]], Cillario[[Vincenzo La Scola]] cone [[TeresaRenato StratasBruson]], econ la regia di [[SherrillWerner MilnesHerzog]].<ref name="Panza"/>.
Nel 1972 ne venne realizzata un'incisione discografica, i cui interpreti principali furono [[Montserrat Caballé]], [[Plácido Domingo]] e [[Sherrill Milnes]], con [[James Levine]] direttore.
Al Teatro La Fenice essa venne allestita nel [[1972]], diretta da [[Carlo Franci]] con [[Katia Ricciarelli]], [[Flaviano Labò]] e [[Mario Zanasi]] ed a [[San Diego]] nel [[1980]] con [[Adriana Maliponte]].
Il maestro [[Riccardo Chailly]] la diresse a Bologna nel 1986, cantanti [[Susan Dunn]], [[Vincenzo La Scola]] e [[Renato Bruson]], con la regia di [[Werner Herzog]]<ref name="Panza"/>.
 
Il ruolo di Giovanna è stato interpretato da altri cantanti di fama internazionale come [[June Anderson]] e [[Mariella Devia]].
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'''Scena II''' <br />
Nel giardino della reggia di Reims, Giovanna esce dalla stanza dove è in corso la festa per la vittoria in cerca di una boccata d'aria. Qui essa decide di ritornare alla propria abitazione nella foresta. Improvvisamente è raggiunta da Carlo, il quale le confessa il suo amore, «puro e spirituale», Giovanna inizialmente rifiuta, ma poco dopo ammette di ricambiare l'amore di Carlo. Non appena questo accade, Giovanna è investita da una sorta di delirio: gli spiriti celesti le ricordano la rinuncia ad ogni amore profano che lei stessa aveva offerto a prezzo di vestire l'armatura. Arrivano nel giardino i servi che festanti chiamano il re da incoronare e Giovanna da onorare nella cattedrale. Carlo prega per Giovanna, la quale viene inondata da una schiera di spiriti malvagi che esultano per la vittoria contro l'anima della donna guerriera.
 
=== Atto II ===
''Piazza di Reims, a sinistra la cattedrale di S. Dionigi'' <br />