Teoria umorale: differenze tra le versioni

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→‎Cosa resta della teoria umorale: ricorso alla teoria umorale da parte della pedagogia di approccio Waldorf- Steiner
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Persino nel [[XVII secolo|Seicento]], in Paesi come l'[[Inghilterra]], la teoria umorale era ancora in voga. Molti pazienti con sintomi riconducibili a quelli indicati da [[Ippocrate di Coo|Ippocrate]], venivano curati cercando di far ''bilanciare'' la presenza dei quattro umori nel corpo. A tale scopo era stata inventata addirittura una ''"sedia rotante"'' su cui veniva fatto salire il paziente; questa sedia era in grado di ruotare ad alta velocità, in modo che alla fine del ''"trattamento"'' il paziente si trovasse con gli umori mescolati e quindi nuovamente bilanciati.
 
Sebbene la scienza moderna abbia completamente smentito le teorie di Ippocrate e dei suoi seguaci, esse furono dominanti fino al [[Rinascimento]].[[File:Melancolía 001.JPG|thumb|Melancolía 001]] Di questa egemonia sopravvivono ampie tracce nel linguaggio moderno: il [[cuore]] è comunemente indicato come la sede dei sentimenti e in particolare dell'[[amore]] che, poeticamente, è "alito di [[vita]]"; melancolia è un sentimento di tristezza ma anche una grave forma di [[disturbo depressivo|depressione]]; collera e flemma descrivono ancora oggi irascibilità e pigrizia; il collerico "si rode il fegato" oppure "è giallo dalla rabbia" (l'[[ittero]] è sintomo di malattia epatica caratterizzata dalla colorazione giallognola). Influenze della teoria umorale e della teoria dei quattro elementi sono tuttora presenti in varie forme di [[medicina alternativa]] come ad esempio la [[medicina naturopatica]].
 
La pedagogia di impianto [[Pedagogia Waldorf|Steiner-Waldorf]] ricorre ampliamente alla teoria umorale nelle sue declinazioni teoriche e applicative (distinguendo il fanciullo di temperamento sanguinico, flemmatico, collerico e melancolico)<ref>{{Cita libro|autore = Rudolf Steiner|titolo = Il segreto dei temperamenti umani|anno = 2011|editore = Editrice Antroposofica|città = 2011|p = |pp = |ISBN = 978-88-7787-407-8}}</ref>.
 
==Bibliografia==