Manichino: differenze tra le versioni

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== Cenni storici ==
La derivazione del nome è chiaramenteancora incerta. Dall'[[Lingua olandese|olandese]], dalla parola ''manneken'' checon significasignificato di ''piccolo uomo''. IO primidal francese ''manne'', ''cesta'', con riferimento ai cestai che con il vimini intrecciato realizzavano anche i manichini. di cuiSi sihanno abbianotizie notiziascritte risalgonodi aglimanichini, ultimiin anniEuropa, deldefiniti 1700:come alloragrandi peròbambole, avevanogià dimensionialla moltofine del ridotte1300.
Principalmente inviate, complete di un intero guardaroba, dalla corte parigina verso le altre corti europee. A Venezia, nel Settecento, durante la festa dell'Ascensione, venivano esposte grandi bambole abbigliate all'ultima moda francese. Erano chiamate ''Piavole de Franza'' (bambole di Francia). Bambole abbigliate all'europea partivano da Parigi e da Londra per soddisfare le più ricche famiglie d'Oltreoceano, in modo che le signore potessero scegliere i loro vestiti all'ultima moda. Dalla seconda metà dell'Ottocento, vennero utilizzate piccole bambole sulle quali le grandi sarte confezionavano, in proporzioni ridotte, copie delle loro creazioni.
Si trattava, infatti, di piccole bambole, alte circa cinquanta centimetri, sulle quali le grandi sarte confezionavano, in proporzioni ridotte, copie delle loro creazioni.
Così confezionate, queste bambole venivano poi mandate da [[Parigi]] a tutte le corti d'Europa, oltre che presso le più ricche famiglie d'Oltreoceano, in modo che le signore potessero scegliere i loro vestiti all'ultima moda.
A [[Venezia]] venivano chiamate ''piavole de Franza'' (bambole di Francia). Col tempo le dimensioni aumentarono, fino ad arrivare a quelle attuali, una volta cessato lo scopo per il quale le bambole erano state create.
Il nome usato a Venezia in realtà nasce a Mantova nel "500" alla corte dei Gonzaga Quando [[Isabella d'Este]] creò delle bambole vestite con gli abiti di corte da inviare a Parigi a Francesco I. da qui Piavole de Fransia, primo esempio di comunicazione della moda.
 
== Manichino da sartoria ==
[[File:Dress formSerie1893.jpg|rigth|thumb|Manichini del 1893]]
Il manichino da Sartoriasartoria, serve per provare gli abiti mentre si confezionano. La sua forma e taglia era determinata da un calco sulla persona.
 
=== Struttura ===
Il manichino usato in sartoria ha solo la parte centrale del corpo, un torso: è cioè senza testa, braccia e gambe, al loro posto per reggerlo vi è una piantana, solitamente un treppiede. Formato da un guscio in cartapesta, [[legno]] o [[plastica]], rivestito in [[tessuto]]. Ve ne sono che riproducono le forme femminili, eda quelliuomo e da uomobambino: si possono modificare aggiungendo o togliendo parte dell'imbottitura per adeguarli alla forma di uno specifico corpo.
 
=== Taglie ===
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== Manichino da vetrina ==
Serve per esporre capi di [[abbigliamento]], per cui riproduce la figura umana interamente. Ve ne sono sostanzialmente due tipi: quello realistico, prodotto con lineamenti, colori e particolari che imitano le persone e quelli stilizzati, dove i colori e i lineamenti non rispettano la realtà. Costruito con parti smontabili, per poter essere vestito, e ruotabili, per potergli far prendere posizioni diverse. Il manichino da vetrina, così come lo conosciamo oggi, trova una diffusione a partire dalla seconda metà dell'Ottocento, a Parigi, con la nascita dei Grandi Magazzini.
 
== Manichino da belle arti ==
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== Bibliografia ==
* Claudio Gualandi, Linda Mazzoni ''Il manichino e i suoi paesaggi'', Editoriale Sometti, Mantova, 2014, ISBN 978-88-7495-519-0
* https://www.facebook.com/Il-manichino-e-i-suoi-paesaggi-in-mostra-717384594981730/
 
== Voci correlate ==