Il magistrato: differenze tra le versioni

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|tipoaudio = sonoro
|ratio =
|genere = drammaticoDrammatico
|regista = [[Luigi Zampa]]
|soggetto = [[Pasquale Festa Campanile]], [[Massimo Franciosa]]
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L'inchiesta sulla aggressione fa emergere la responsabilità di Orlando, un disoccupato che non accetta di dover pagare una tangente per poter essere assunto, come invece hanno già fatto molti dei suoi colleghi. Egli tenta di fornire un alibi, che però cade di fronte alla testimonianza di una donna proprietaria di un bar, e così egli viene arrestato. Il Magistrato è commosso dal racconto di Maria, la fidanzata di Orlando, sulle condizioni di bisogno a cui egli si è trovato di fronte. Cerca quindi di convincere i colleghi dell'accusato ad ammettere il pagamento delle tangenti per alleggerire la posizione dell'accusato, ma essi, impauriti, negano. Dopo qualche tempo l'aggredito muore e l'accusa si aggrava.
 
Mentre Luciano Bonelli si dedica al suo lavoro di [[giornalista]], sua sorella, la diciassettenne Carla, viene spinta dalla madre, frustrata dalla modesta condizione economica del marito, ad accettare la corte del giovane Pierino Lucchi, rampollo di una delle più facoltose famiglie della città, con la quale spera di potersi imparentare. Ma la ragazza si invaghisce del magistrato Morandi, con cui tenta, inutilmente, degli approcci.
 
La famiglia Lucchi interviene per bloccare ogni contatto tra Carla ed il figlio Pierino, promettendo a Luigi Bonelli di trovargli un lavoro se convincerà la figlia a desistere. Ma egli, succube delle pretese della moglie, lo rifiuta. Comunque i due giovani continuano a vedersi di nascosto, ma quando Carla chiede a Pierino di sposarla, lui si tira indietro. Nel frattempo Luciano, stanco delle tensioni famigliari, decide di andarsene e si trasferisce a [[Roma]], per il suo lavoro di giornalista.
 
Delusa ed irrequieta, Carla avvia una relazione con Ugo, un affarista senza scrupoli, diventato ricco con il [[contrabbando]]. Luigi, di fronte alla situazione di povertà famigliare che è causa del disprezzo della moglie e dell'allontanamento del figlio, accetta di lavorare per Ugo nei suoi affari poco leciti, facendogli da prestanome. La promessa di soldi facili e di ricchezza sembra rasserenare la posizione dei Bonelli, tanto che Emilia chiede al Magistrato di lasciare la camera, non avendo più bisogno dell'affitto.
 
Ma circa un anno dopo Luigi viene coinvolto in una inchiesta sugli affari di Ugo e scopre la relazione tra Ugo e Carla. Rendendosi conto del fallimento della sua vita, e capendo che Ugo gli ha dato una mano solo per poter sedurre Carla, si suicida aprendo il rubinetto del gas di casa, provocando così anche la morte della moglie e della figlia.
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==Ambientazione==
''"il Magistrato"'' è ambientato a [[Genova]]. Nelle riprese esterne si scorgono alcuni scorci della città: all'inizio si vede il [[palazzo Ducale (Genova)|palazzo Ducale]], sede in quegli anni del [[Tribunale]]. Altre scene sono state riprese in Corso [[Aurelio Saffi]], sui moli del bacino delle Grazie, nella Piazza Matteotti, ed alla stazione ferroviaria di [[Stazione di Genova Piazza Principe|Genova Piazza Principe]]. Altri esterni sono stati girati in Spagna. <ref name=nota1 > da: Roberto Chiti e Roberto Poppi ''"Dizionario del Cinema Italiano - vol.II (1945-1959)- Germese Edit, Roma 1991. </ref>
 
==Incasso==
La pellicola ha incassato 133 milioni di lire. <ref name=nota1/>
 
==Critica==
Il film ebbe una moderata accoglienza dalla critica.
* su [[La Stampa]] del 15 ottobre 1959 G.M. scrisse ''"... ci sono, o ci sarebbero, almeno tre film....mancano le più vere vibrazioni, le necessarie sfumature, le benefiche incertezze, le opportune deviazioni. Tutto è inquadrato"''<ref> archivio storico del quotidiano La Stampa - numero 245 del 15.10.1959 - pagina Spettacoli. </ref>
* Vittorio Spinazzola su [[Cinema Nuovo]] del novembre [[1959]] definì il film ''"Macchinoso nell’intreccio narrativo e piuttosto schematico nella caratterizzazione dei personaggi"'' - <ref> vedasi [http://www.mymovies.it/dizionario/critica.asp?id=88161 Rassegna stampa Il magistrato | MYmovies]</ref>
* Meno negativo è Federico Sacchi su ''"Epoca"'' del 25 ottobre 1959: ''" il suo '' (di Luigi Zampa - n.d.r.) ''tocco umano ed intelligente comunica a questa materia cronachistica che non sarebbe di per sé mordente né originale un accento di serietà e di convinzione che lo pone al di sopra della solita produzione"''. <ref name=nota1/>
==Curiosità==
Nel film ci sono due frasi significative e tipiche della realtà genovese: quando il Commissario di PS dice al Magistrato che indaga sull'aggressione che ''"il porto è una matassa"'' e quando la madre di Pierino, riferendosi alle famiglie ricche, dice a Luigi che ''"noi qui siamo abituati a sposarci tra di noi"''.