Gemini 9: differenze tra le versioni

== Morte dell’equipaggiodell'equipaggio originario ==

L’8L'8 novembre [[1965]] la [[NASA]] diede l’annunciol'annuncio ufficiale dell’equipaggiodell'equipaggio previsto per la missione di Gemini 9. Considerando che la missione di [[Gemini 6A|Gemini 6]] dovette essere spostata, per la prima volta quattro equipaggi per missioni Gemini (le missioni dal numero 6 al numero 9) si trovavano contemporaneamente nella fase di preparazione ed allenamento per la rispettiva missione.

[[Elliott See]], [[astronauta]] del secondo gruppo scelto dalla NASA e membro dell’equipaggiodell'equipaggio di riserva per la missione [[Gemini 5]] venne nominato comandante. L’incaricoL'incarico di pilota venne assegnato a [[Charles Bassett]], astronauta del terzo gruppo scelto dalla NASA.

L’equipaggioL'equipaggio di riserva era composto da [[Thomas Stafford|Tom Stafford]], che doveva volare nello spazio per la prima volta con Gemini 6 a dicembre del [[1965]] e da [[Eugene Cernan]], privo di esperienza di volo nello spazio.

Durante la fase di addestramento alla missione, il 28 febbraio [[1966]] i quattro astronauti volarono su due aerei jet biposto verso [[St. Louis (Missouri)|St. Louis]], per effettuare delle apposite esercitazioni nel simulatore di volo per la navicella Gemini costruito dalla ditta [[McDonnell Aircraft Corporation]]. A causa di scarsa visibilità See tentò di rinunciare all’atterraggioall'atterraggio, sfiorando con tale manovra però un edificio. L’aereoL'aereo precipitò e See e Bassett non sopravvissero all’impattoall'impatto.

Una commissione d’esamed'esame per il chiarimento della causa dell’incidentedell'incidente di volo, composta da sette membri e sotto la direzione dell’astronautadell'astronauta [[Alan Shepard]], non poté che constatare un errore del pilota come causa del disastro.

Nuovo equipaggio di riserva venne nominato l’equipaggiol'equipaggio di riserva previsto per la missione di [[Gemini 10]], cioè [[Jim Lovell|James A. Lovell]], appena rientrato dalla missione a lunga durata di [[Gemini 7]] ed [[Edwin Aldrin]].

Per Gemini 9 venne previsto, come per la precedente missione di Gemini 8, di agganciarsi al satellite del tipo [[Agena Target Vehicle|Agena]] precedentemente lanciato nello spazio. Inoltre fu prevista dell’dell'[[attività extraveicolare]] da parte del pilota Cernan.

Siccome la missione di Gemini 8 dovette essere interrotta a causa di un ugello di pilotaggio che si era incastrato con conseguente immediato rientro dell’equipaggiodell'equipaggio, la navicella spaziale di Gemini 9 venne analizzata in ogni sua parte prima dell’assemblaggiodell'assemblaggio con il [[razzo vettore]]. Si poté risolvere diversi problemi riscontrati durante tale analisi nonché inserire e montare ulteriori sistemi e congegni di sicurezza.

La missione venne pertanto ribattezzata in '''Gemini-9A''' ed un nuovo lancio programmato per il 1º giugno. Si decise comunque di utilizzare un [[satellite artificiale|satellite]] alquanto modificato ed in particolar modo semplificato, cioè il cosiddetto '''ATDA''' (''Augmented Target Docking Adapter'') che era in grado di volare senza un apposito stadio del razzo vettore del tipo Agena. Anche se si fu in grado di portare il satellite in orbita senza riscontrare problemi, i dati di telemetria trasmessi dallo stesso mostrarono presto dei problemi con la rivestitura dell’adattatoredell'adattatore utilizzato per effettuare la manovra di aggancio.

Stafford e Cernan erano già all’internoall'interno della loro capsula e pronti ad essere lanciati, quando, poco prima dell’accensionedell'accensione, il lancio dovette esser interrotto a causa della mancata trasmissione di appositi dati necessari per tale operazione da parte del centro di controllo verso la capsula. Per Stafford si trattò del quarto tentativo di lancio che era stato interrotto.

Due giorni più tardi, cioè il 3 giugno [[1966]] Gemini 9 si involò verso lo spazio. Dopo quattro ore di volo venne eseguita la manovra [[rendezvous]] con l’Agenal'Agena. Durante questa manovra si poté constatare che effettivamente una parte del rivestimento esterno del satellite non si era staccata completamente. In seguito venne accertato che tale fatto fu causato da un errore di montaggio dei nastri di sicurezza durante l’assemblaggiol'assemblaggio a terra. Tale errore non poté essere riparato nell’nell'[[orbita]] terrestre e pertanto si dovette rinunciare alla manovra di aggancio programmata. Ciò nonostante vennero effettuate diverse manovre di rendezvous con l’'''ATDA''' (''Augmented Target Docking Adapter'') - comunque in seguito mai più utilizzato.

Il terzo giorno della missione Cernan uscì dalla capsula per diventare il terzo uomo ad effettuare una [[attività extraveicolare|passeggiata nello spazio]]. Si dimostrò ben presto che movimentarsi in assoluta assenza di forza di [[gravità]] non fu facile. Infatti per questa missione non fu programmata la semplice uscita dell’astronautadell'astronauta, bensì si teneva conto di diverse esercitazioni e lavori del quale l’astronautal'astronauta fu incaricato. Ben presto si dovette constatare che le maniglie ed i nastri d’attaccod'attacco montati all’esternoall'esterno della capsula non erano sufficienti, tanto che Cernan non aveva le mani libere per diversi lavori, essendo costretto ad aggrapparsi a differenti attrezzature della capsula come per esempio gli ugelli di pilotaggio. Dopo un'ora all’esternoall'esterno della capsula, la visiera del [[casco]] iniziò ad appannarsi e pertanto i lavori vennero ulteriormente resi più difficili ed eseguiti lentamente. Dopo circa due ore Cernan rientrò nella capsula, senza essere stato in grado di eseguire tutti i lavori previsti. In particolar modo non era stato in grado di testare un apposito congegno di manovra sviluppato da parte dell’aeronauticadell'aeronautica militare, completo di serbatoio d’d'[[ossigeno]] e di collegamento radio. Comunque, con 128 minuti, Cernan aveva raggiunto un nuovo record di durata di un’attivitàun'attività extraveicolare.

Dopo tre giorni di missione, Gemini 9 accese i retrorazzi di frenatura per attivare la fase di rientro nell’nell'[[atmosfera]] terrestre. L’atterraggioL'atterraggio avvenne nelle acque dell’dell'[[Oceano Atlantico]], a soli 700 metri dal punto di atterraggio precedentemente calcolato. Gli astronauti vennero dunque recuperati dalla ''[[USS Wasp (CV-18)|USS Wasp]]'' e lasciarono la loro capsula solo dopo essere stati portati a bordo della [[portaerei]].

Gemini 9 aveva eseguito con successo diverse manovre rendezvous nonché effettuato più esperimenti di carattere scientifico. Ciò che rimase comunque agli annali della storia dei voli nello spazio, furono i diversi fallimenti della missione, in particolar modo l’agganciol'aggancio non riuscito e l’attivitàl'attività extraveicolare conclusa prima di aver eseguito tutto il programma. Le due manovre predette concluse con insuccesso vennero dunque programmate da ripetersi durante la successiva missione di [[Gemini 10]], già prevista a sole sei settimane dal rientro di questa missione.