Battaglia di Kerbela: differenze tra le versioni
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== Il problema istituzionale ==
[[File:Kerbela.JPG|thumb|left|upright=1.4|La [[moschea]] di al-Ḥusayn a Kerbelāʾ]]
Quando Muʿāwiya morì nel marzo del [[680]], suo figlio Yazīd assunse il titolo di califfo secondo la volontà paterna, in base a una procedura che non
L'unico elemento per una completa legittimazione della procedura e del futuro ruolo di Yazīd era l'approvazione esplicita dei quattro più importanti personaggi della seconda generazione dei [[Compagno (Islam)|Compagni]] del profeta: [[Abd Allah ibn al-Zubayr|ʿAbd Allāh ibn al-Zubayr]], [[Abd Allah ibn 'Umar|ʿAbd Allāh ibn ʿUmar]], [[Abd al-Rahman ibn Abi Bakr|ʿAbd al-Raḥmān ibn Abī Bakr]] e infine al-Ḥusayn ibn ʿAlī.
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Intanto la notizia della morte di Muʿāwiya si diffuse tra la popolazione e rinvigorì le speranze filo-alidi sia a Mecca che a [[Kufa]].
Il figlio minore di ʿAlī arrivò a Mecca il 3 del mese di shaʿbān del 60 dell'[[Egira]] (9 maggio 680). Nell'attesa del mese di [[dhu l-Hijja|dhū l-Ḥijja]] - mese del ''[[hajj|ḥajj]]'' - numerose richieste furono inviate all'Imam, provenienti soprattutto da [[Kufa]], nelle quali si richiedeva l'aiuto di al-Ḥusayn per porre fine alle persecuzioni.
[[Muslim ibn 'Aqil|Muslim ibn ʿAqīl]], cugino dell'[[Imam]], fu inviato da
ʿUbayd Allāh ordinò che le case dei simpatizzanti di al-Ḥusayn fossero bruciate, che i loro beni fossero confiscati e che i colpevoli fossero messi a morte. Muslim fu catturato e decapitato. al-Ḥusayn, venendo a conoscenza che Yazīd aveva ingaggiato trenta uomini travestiti da pellegrini per ucciderlo, si preparò a lasciare Mecca, prima che le cerimonie del pellegrinaggio fossero sconsacrate con un inammissibile spargimento di sangue.
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Nei giorni successivi al-Ḥusayn ebbe numerosi incontri con ʿUmar ibn Saʿd, il quale ingiunse all'Imam di prestare giuramento di fedeltà per evitare la tragedia. Se avesse dato il suo consenso, al-Ḥusayn avrebbe ottenuto numerosi privilegi per sé e per la sua gente ma, nonostante gli avvertimenti, il figlio di ʿAlī non volle accondiscendere.
Il 7 del mese di muḥarram, ʿUmar ibn Saʿd ricevette l'ordine di bloccare tutti i rifornimenti di acqua che potevano giungere all'accampamento di al-Ḥusayn. Il caldo asfissiante del deserto disidratava i corpi e i bambini che viaggiavano al seguito cominciarono a piangere disperatamente mentre i neonati non potevano essere convenientemente allattati, perché le madri soffrivano
Il 9 dello stesso mese nuovi ordini di ʿUbayd Allāh arrivarono ad ʿUmar. L'Imam non si era sottomesso e quindi doveva essere catturato e ucciso immediatamente.<br />
ʿUmar radunò parte delle truppe e si diresse verso il campo avversario. La notizia fu portata al fratello al-Ḥusayn da [[Zaynab bint Ali|Zaynab bint ʿAlī]] (il cui mausoleo si trova a [[Damasco]]). Questi inviò allora ʿAbbās, un fratello di al-Ḥusayn, di dirigersi verso il nemico con dieci uomini a cavallo, chiedendo loro il motivo dell'improvviso avvicinamento. ʿAbbās, una volta venuto a conoscenza dell'ultimatum, preferì informare il fratello prima di intraprendere il conflitto.<br />
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