Storia delle Filippine: differenze tra le versioni

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[[File:Ph general map.png|300px|right|Le [[Filippine]]]]
La '''storia delle Filippine''' si crede sia iniziata circa 30.000 anni fa con l'arrivo dell'[[Homo sapiens]] sulle isole<ref name="uslc-3">Dolan Ronald E., Early History, Philippines: A Country Study</ref>. La prima visita di un [[Europa|europeo]] però avvenne solo con l'arrivo di [[Ferdinando Magellano]] che approdò sull’sull'[[Homonhon|Isola di Homonhon]], a sud-est dell’dell'[[isola di Samar]], il 16 marzo [[1521]]<ref>[http://www2.hawaii.edu/~gaspar/churches.html Sacred Homes of the Ekklesia: The Colonial Churches of the Philippines; Gaspar, Roger Gerard B [[University of Hawaii]]; 2008-02-05]</ref>.
 
La colonizzazione [[Spagna|spagnola]] iniziò con l'arrivo della spedizione di [[Miguel López de Legazpi]] e con un insediamento permanente sull'isola di [[Cebu]]<ref>[http://www.bartleby.com/65/ce/Cebu.html publisher=bartleby.com, citing The Columbia Encyclopedia, Sixth Edition. 2001-07; 2008-02-05]</ref>.
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Su Manila fondarono una nuova città dando inizio all'era coloniale spagnola sulle isole che durò per più di tre secoli<ref>[https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/rp.html#Intro Philippines - Intro; CIA World Factbook; 2008-02-05]</ref>.
 
Gli spagnoli portarono l’unificazionel'unificazione politica dell’arcipelagodell'arcipelago precedentemente costituito da isole indipendenti, dando vita così a quella comunità che più tardi sarebbe diventata le [[Filippine]]. Introdussero elementi della civiltà occidentale, come un codice di diritto, la stampa e il calendario.
 
Le [[Filippine]] furono dominate come un territorio della [[Nuova Spagna]] dal [[1565]] al [[1821]], e in seguito amministrate direttamente da [[Madrid]]. Durante il periodo spagnolo vennero fondate numerose città, vennero costruite infrastrutture, e vennero introdotte nuove colture e bestiame, e il commercio divenne fiorente. I missionari spagnoli convertirono la maggior parte della popolazione al [[Cristianesimo]] e vennero fondate scuole, università e ospedali in tutto il Paese.
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La [[Rivoluzione filippina]] contro la [[Spagna]] ebbe inizio nel mese di aprile del [[1896]] e culminò due anni più tardi con una proclamazione di indipendenza e la costituzione della Prima Repubblica delle Filippine. Tuttavia con il [[Trattato di Parigi (1898)|Trattato di Parigi del 1898]] che pose fine alla [[Guerra ispano-americana]] il controllo delle Filippine passò agli [[Stati Uniti]].
 
L’accordoL'accordo non venne riconosciuto dal governo filippino che il 2 giugno [[1899]] dichiarò guerra contro gli [[Stati Uniti]]<ref>[http://www.msc.edu.ph/centennial/pa990602.html Pedro Paterno's Proclamation of War; [[June 2]], [[1899]]; MSC Schools, Philippines; 2007-10-17]</ref>.
La [[Guerra filippino-americana]] causò ingenti perdite umane ai filippini.<ref>[http://www.selvesandothers.org/article9315.html U.S. Genocide in the Philippines: A Case of Guilt, Shame, or Amnesia?; [[E. San Juan, Jr.]] March 22, 2005; October 3, 2007]</ref>
Il leader filippino [[Emilio Aguinaldo]] fu catturato nel [[1901]] e il governo degli Stati Uniti dichiarò il conflitto ufficialmente concluso nel [[1902]]. I leader filippini, per la maggior parte, ammisero la vittoria degli americani, ma le ostilità continuarono fino al [[1913]]. La dominazione coloniale americana delle [[Filippine]] iniziò nel [[1905]] ponendo forti limiti al governo locale.
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[[File:Boxer codex.jpg|thumb|left|Coppia ''maharlika'' (la casta nobile), XVI secolo]]
Le Filippine ebbero relazioni commerciali sia con la [[Cina]] che con il [[Giappone]], e forti legami culturali con l'[[India]], tramite la vicinanza con l’odiernal'odierna [[Malesia]] e l'[[Indonesia]], dal IX al XII secolo<ref name="columbia philippines"/>.
 
L'organizzazione sociale e politica della popolazione delle isole si è evoluta secondo un modello generale comune.
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Insediamenti spagnoli permanenti non vennero realizzati fino al [[1565]], quando una spedizione guidata dal Conquistador [[Miguel López de Legazpi]] arrivò a [[Cebu]] dal [[Messico]] ([[Nuova Spagna]]). Sei anni più tardi, in seguito alla sconfitta del Rajah Solayman, de Legazpi fondò una capitale a Manila. Manila divenne il centro del governo spagnolo sulle isole, oltre che un centro militare, religioso e commerciale<ref name="uslc-4">Dolan Ronald E., The Early Spanish, Philippines</ref>.
 
Le Filippine divennero l’avampostol'avamposto per le [[Indie orientali spagnole]]. Con il tempo il dominio spagnolo si estese all’interoall'intero arcipelago, raggiungendo molte comunità indipendenti che fino ad allora non erano sotto la direzione della [[Spagna]].<ref name="pinas">[http://pinas.dlsu.edu.ph/history/history.html Philippines History] 2006-08-21</ref> Le Filippine furono amministrate come una provincia della [[Nuova Spagna]] fino all’indipendenzaall'indipendenza [[Messico|messicana]] (1821).<ref name="eon">[http://www.nationsencyclopedia.com/Asia-and-Oceania/Philippines-HISTORY.html] Encyclopedia of Nations; 2006-08-23</ref>
 
L’occupazioneL'occupazione delle isole si realizzò con uno scarso spargimento di sangue in parte anche perché la maggior parte della popolazione offrì poca resistenza armata<ref name="uslc-4"/>, cosa diversa fu per Mindanao e Sulu.
 
Uno degli obiettivi della Spagna era la conversione della popolazione locale alla Chiesa cattolica. Il lavoro di conversione fu agevolato dalla mancanza di altre religioni organizzate fatta eccezione per l'[[Islam]] che era prevalente nel sud.
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Gli Stati Uniti definirono la loro missione territoriale come di tutela, per la preparazione di un eventuale indipendenza delle Filippine.<ref>Dolan Ronald E., United States Rule - Philippines: A Country Study, ISBN 0-8444-0748-8</ref> Fu istituito un governo Civile ad opera del governo degli Stati Uniti nel 1901, con [[William Howard Taft]] come Governatore Generale delle Filippine, in sostituzione del Governatore militare, [[Arthur MacArthur Junior]]. Il governatore generale agì come capo della Commissione filippina, un organismo nominato dal presidente degli Stati Uniti con limitati poteri legislativi ed esecutivi.
 
Durante i primi anni di gestione territoriale gli americani furono riluttanti a delegare il potere ai filippini. Tuttavia quando [[Woodrow Wilson]] divenne Presidente degli Stati Uniti nel [[1913]] fu adottata una nuova politica per mettere in moto un processo che conducesse gradualmente all’indipendenzaall'indipendenza filippina<ref>Dolan Ronald E., A Collaborative Philippine Leadership- Philippines: A Country Study, ISBN 0-8444-0748-8</ref>.
 
Nell'ambito della politica locale filippina la richieste per l'indipendenza furono guidate da Manuel L. Quezon, che servì continuamente come presidente del Senato dal [[1916]] al [[1935]].
 
=== Commonwealth ===
Nel [[1933]] il [[Congresso degli Stati Uniti]] approvò la ''Hare-Hawes-Cutting Act'' quale legge per l'indipendenza filippina con il veto del nuovo presidente [[Herbert Hoover]]. Anche se il disegno di legge era stato redatto con l'aiuto di una commissione filippina, si oppose il Presidente del Senato [[Manuel Quezon]], in parte a causa delle disposizioni di lasciare agli Stati Uniti il controllo delle basi navali. Sotto l’influenzal'influenza di Quezon venne respinto il progetto di legge<ref>Dolan Ronald E., Commonwealth Politics - Philippines: A Country Study, isbn=0844407488</ref>. L'anno seguente una revisione della legge conosciuta come Tydings-McDuffie Act. venne finalmente approvata. L'atto prevedeva la costituzione del Commonwealth delle Filippine, con un periodo di dieci anni di pacifica transizione verso la piena indipendenza.
 
Una costituzione venne approvata da [[Franklin D. Roosevelt]] nel marzo [[1935]]. Il 14 maggio [[1935]] venne formato un governo filippino sulla base di principi analoghi a quelli della Costituzione americana. Il Commonwealth fu istituito nel 1935, con Manuel Quezon come presidente, e caratterizzato da un forte esecutivo, una Assemblea nazionale unicamerale e una Corte Suprema composta interamente di filippini (era la prima volta dal 1901).
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I [[giappone]]si lanciarono un attacco a sorpresa sulla Clark Air Base a Pampanga l'8 dicembre del [[1941]], solo dieci ore dopo l'attacco a [[Pearl Harbor]]. Il bombardamento aereo fu seguito dallo sbarco di truppe di terra su [[Luzon]]. La difesa delle Filippine e le truppe degli Stati Uniti erano sotto il comando del generale [[Douglas MacArthur]]. Sotto la pressione della superiorità numerica le forze di difesa si ritirarono verso la [[Penisola di Bataan]] e l'isola di [[Corregidor (isola)|Corregidor]] all'ingresso della [[Baia di Manila]]. La capitale Manila fu dichiarata città aperta per impedire la sua distruzione.
 
La difesa filippina continuò fino alla definitiva resa delle forze americane sulla penisola di Bataan nel mese di aprile [[1942]] e di Corregidor nel maggio dello stesso anno. La maggior parte degli 80.000 prigionieri di guerra catturati dai giapponesi a Bataan furono costretti a intraprendere un’infameun'infame marcia ([[Bataan Death March]]) verso un campo di prigionia 105&nbsp;km a nord. Si stima che circa 10.000 filippini e 1.200 americani morirono prima di raggiungere la loro destinazione.<ref name="ReferenceA"/> MacArthur riparato in [[Australia]] iniziò a pensare a un piano per un ritorno nelle Filippine.
 
Le autorità militari [[giappone]]si organizzarono immediatamente un nuovo assetto governativo nelle [[Filippine]] insediando una Commissione Esecutiva. Attraverso un Consiglio di Stato organizzarono gli affari civile fino all’ottobre del [[1943]] quando dichiararono le Filippine una repubblica indipendente. La repubblica voluta dai giapponesi e guidata dal Presidente [[José P. Laurel]] però si dimostrò impopolare<ref name="uslc-21">Dolan Ronald E., World War II - Philippines: A Country Study, ISBN 0-8444-0748-8</ref>.
 
L’occupazioneL'occupazione militare giapponese fu osteggiata su larga scala dall’attivitàdall'attività sotterranea della guerriglia. L'esercito filippino continuò a combattere i giapponesi con azioni di guerriglia di supporto alle azioni dell’esercitodell'esercito degli [[Stati Uniti]]. La loro azione fu talmente efficace che alla fine della guerra il Giappone controllava solamente dodici delle quarantotto province dell’arcipelagodell'arcipelago.
Il principale elemento di resistenza nella zona centrale dell’isoladell'isola di [[Luzon]] fu fornito dall’Hukbalahapdall'Hukbalahap (letteralmente "Esercito del Popolo Contro i Giapponesi") che armò circa 30.000 persone ed estese il proprio controllo su gran parte di Luzon<ref name="uslc-21"/>.
 
Le forze alleate di MacArthur sbarcarono su [[Leyte]] il 20 ottobre [[1944]]. Altri sbarchi nel Paese in seguito conversero verso Manila. I combattimenti continuarono fino al 2 settembre [[1945]], data della resa formale del [[Giappone]]. Le [[Filippine]] subirono gravi perdite di vite umane e tremende distruzioni. Si calcola che circa 1 milione di filippini vennero uccisi<ref name="uslc-21"/>. Manila fu gravemente danneggiata, nonostante gli americani l’avessero dichiarata città aperta.
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Tuttavia l'economia rimase fortemente dipendente da quella americana. Il ''Philippine Trade Act'' servì per ricevere sovvenzioni da parte degli Stati Uniti per la ricostruzione post bellica, ma aumentò maggiormente la dipendenza economica.<ref name="beterano">[http://www.newsflash.org/2004/02/tl/tl012375.htm Balitang Beterano: Facts about Philippine Independence], 2006-08-21</ref> Un patto di assistenza militare venne firmato nel [[1947]], in cui si disponeva la concessione di basi agli americani per 99 anni (poi ridotto a 25 anni).
 
L'amministrazione Roxas concesse l’amnistial'amnistia generale a coloro che avevano collaborato con i giapponesi nella [[Seconda guerra mondiale]], ad eccezione di coloro che avevano commesso crimini violenti. Roxas morì improvvisamente di attacco cardiaco nell’aprilenell'aprile del [[1948]], e il vice presidente, [[Elpidio Quirino]], ottenne la presidenza.
 
L’operaL'opera di ricostruzione si complicò per via dalle attività di guerriglia dell’Hukbalahapdell'Hukbalahap che divenne una forza di resistenza contro il nuovo governo filippino. Il movimento Huk diminuì nei primi anni ‘50, e infine cessò con la resa incondizionata del leader Luis Taruc nel maggio del [[1954]].
 
Il governo di [[Diosdado Macapagal]], eletto presidente nel 1961, cercò di intessere nuove e più strette relazioni con i vicini Paesi asiatici, in particolar modo con [[Malesia]] e [[Indonesia]]<ref>Dolan Ronald E., The Magsaysay, Garcia, and Macapagal Administrations- Philippines: A Country Study, ISBN 0-8444-0748-8</ref>.
 
== L’epocaL'epoca di Marcos e la legge marziale (1965-1986) ==
 
[[File:Ferdinand Marcos 1966.jpg|left|thumb|[[Ferdinand Marcos]]]]
Macapagal corse per la rielezione nel 1965, ma venne sconfitto dal Presidente del Senato [[Ferdinand Marcos]] passato al [[Partito Nazionalista delle Filippine]]. Marcos avviò un ambizioso progetto di opere pubbliche e di intensificazione nella riscossione delle imposte che condusse il Paese verso un periodo di prosperità economica per tutti gli anni ‘70. La sua amministrazione costruì più strade e più scuole di tutti i suoi predecessori messi assieme.
 
Marcos venne rieletto presidente nel [[1969]], diventando il primo presidente dall’indipendenzadall'indipendenza delle Filippine a riottenere un secondo mandato. La legislatura fu però corrotta e impotente. Gli oppositori di Marcos bloccarono i suoi ambiziosi piani. L'ottimismo all'inizio del suo secondo mandato iniziò a sbiadire, e in causa anche a questo la crescita economica rallentò<ref>Dolan Ronald E., '''Marcos and the Road to Martial Law - Philippines: A Country Study''', ISBN 0-8444-0748-8</ref>. La criminalità e la disobbedienza civile aumentarono.
 
Il Moro National Liberation Front continuò a combattere per l'indipendenza di una nazione musulmana a [[Mindanao]].
 
=== La legge marziale ===
Tra la crescente ondata di illegalità e la minaccia di un’insurrezioneun'insurrezione comunista, Marcos dichiarò la legge marziale il 21 settembre [[1972]] in virtù della Proclamazione n. 1081. Marcos decretò la riduzione della libertà di stampa e di altre libertà civili, chiuse il Congresso e aziende nel campo dei media, ordinò l'arresto dei leader dell'opposizione e gli attivisti militanti, tra cui i senatori a lui più critici come [[Benigno Aquino Jr.]], [[Jovito Salonga]] e [[Jose Diokno]]. La proclamazione della legge marziale venne ben accolta inizialmente. La criminalità diminuì profondamente dopo aver attuato il coprifuoco. Molti oppositori politici furono costretti all’esilioall'esilio.
 
Una commissione era stata riunita negli anni ‘70 per sostituire la Costituzione coloniale del 1935, e proseguì il lavoro per elaborare una nuova costituzione dopo la proclamazione della legge marziale. La nuova costituzione entrò in vigore nei primi mesi del [[1973]] cambiando la forma di governo da presidenziale a parlamentare e permettendo a Marcos di rimanere al potere fin oltre il [[1973]].
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Per compiacere la [[Chiesa cattolica romana]] prima della visita di [[Papa Giovanni Paolo II]], Marcos revocò ufficialmente la legge marziale il 17 gennaio [[1981]]<ref>[http://www.sptimes.com/2005/04/03/Worldandnation/In_many_tongues__pope.shtml In many tongues, pope championed religious ], 21-08-2006</ref>. Tuttavia egli mantenne gran parte del potere governativo di arresto e detenzione. La corruzione e il nepotismo, nonché i disordini contribuirono a un grande calo della crescita economica.
 
L'opposizione politica boicottò le elezioni presidenziali del [[1981]]. Marcos vince con un margine di oltre 16 milioni di voti che gli consentì d’ottenered'ottenere un altro mandato di sei anni.
 
Nel 1983 il leader dell'opposizione [[Benigno Aquino Jr.]] venne assassinato presso l'aeroporto internazionale di Manila al suo ritorno nelle Filippine dopo un lungo periodo di esilio.
 
Questo contribuì all’insoddisfazioneall'insoddisfazione popolare verso Marcos e diede inizio a una serie di eventi, tra cui la pressione da parte degli Stati Uniti che culminato con elezioni anticipate nel febbraio 1986.<ref name="uslc-29">Dolan Ronald E., From Aquino's Assassination to People Power - Philippines: A Country Study, ISBN 0-8444-0748-8</ref> L'opposizione si unì sotto la guida della vedova di Aquino, [[Corazón Aquino]].
 
Marcos venne dichiarato il vincitore delle elezioni. Il risultato giudicato fraudolento venne però respinto da Corazon Aquino e dai suoi sostenitori. Gli osservatori internazionali, compresa una delegazione statunitense, denunciò i risultati ufficiali.<ref name="uslc-29"/> [[Fidel Valdez Ramos]] e il ministro della Difesa [[Juan Ponce Enrile]] ritirarono il loro sostegno a Marcos. Una pacifica sollevazione civile e militare (oggi chiamata People Power Revolution) costrinse Marcos all’esilio forzato, decretando come presidente [[Corazón Aquino]] il 25 febbraio [[1986]].
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Un accordo di pace con il [[Fronte di Liberazione Nazionale Moro]] (MNLF), un importante gruppo separatista che lottava per l'indipendenza di [[Mindanao]], fu firmato nel [[1996]], ponendo fine a una lotta durata 24 anni. Tuttavia, una frangia del MNLF, il [[Fronte di Liberazione Islamico Moro]] (MILF), continuò la lotta armata per uno stato islamico.
 
[[Joseph Estrada]], un ex attore di film, che aveva servito come vice presidente nel governo Ramos, fu eletto presidente con una schiacciante vittoria nel [[1998]]. La sua campagna elettorale era incentrata sull’aiutosull'aiuto verso le classi povere del Paese e lo sviluppo del settore agricolo. Godette di una popolarità diffusa, in particolare tra i poveri<ref name="bbc-erap">[http://news.bbc.co.uk/2/hi/asia-pacific/1063976.stm Profile: Joseph Estrada], 16-08-2006</ref>.
 
Con la crisi finanziaria asiatica, iniziata nel [[1997]] il governo Estrada subì un pesante tributo nel fronte economico. Il tasso di disoccupazione si aggravò, il deficit di bilancio crebbe, e la moneta crollò. Alla fine l'economia del Paese riuscì a risollevarsi, ma a un ritmo molto più lento di quello dei vicini asiatici.