Marcovaldo ovvero Le stagioni in città: differenze tra le versioni

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;Il coniglio velenoso
Marcovaldo ruba, in un ospedale, un coniglio ignorando che è contaminato da [[Virus (biologia)|virus]]. Vorrebbe ingrassarlo per Natale, o magari fare un allevamento, ma è subito ricercato e nel frattempo il coniglio scappa. Abituato alla gabbia, è disorientato: si aggira sui tetti, prima attratto da chi se lo vuole mangiare, poi quando si sparge l'allarme, cacciato o preso a fucilate.
Il coniglio decide di farla finita e si lascia cadere nel vuoto, ma finisce dritto tra le mani di un pompiere. Caricato sull’ambulanzasull'ambulanza si ritrova in compagnia di Marcovaldo, sua moglie e i suoi figlioli, ricoverati in osservazione per una serie di vaccini.
 
;La fermata sbagliata
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;Fumo, vento e bolle di sapone
Ogni giorno il postino depone nelle cassette della posta un sacco di lettere. Tranne per Marcovaldo perché nessuno gli scrive mai: se non fosse ogni tanto per un'ingiunzione di pagamento della luce o del gas, la sua cassetta non servirebbe proprio a niente. I figli di Marcovaldo pensano di arricchirsi accaparrandosi, per poi rivenderli, i buoni pubblicitari dei detersivi che danno il diritto a ritirare campioni gratuiti. Però l’operazionel'operazione fallisce. Le cose si complicano; la trasformazione dei buoni in merce va per le lunghe. Tra gli incaricati delle ditte inoltre non tarda a spargersi la voce dell’esistenzadell'esistenza di una concorrenza sleale. Da un momento all’altroall'altro il detersivo diventa pericoloso come dinamite e per sbarazzarsene i bambini gettano la polvere nel fiume. Il sapone, sciogliendosi, diventa schiuma che, sotto l’azionel'azione del vento, libera bolle di sapone nell’arianell'aria, le quali a loro volta si confondono col fumo nero delle ciminiere. Poi le bolle svaniscono e non resta che il fumo nero delle ciminiere.
 
;La città tutta per lui