Laino Castello: differenze tra le versioni

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L'intera superficie comunale ricade all'interno dell'area del [[Parco nazionale del Pollino]] con circa 1000 Ha all'interno della "zona 1: di rilevante interesse naturalistico, paesaggistico e culturale con limitato grado di antropizzazione", mentre la restante parte del territorio è in "zona 2: di valore naturalistico, paesaggistico e culturale con maggiore grado di antropizzazione"<ref>[http://lainocastello.asmenet.it/index.php?action=index&p=96 Sito istituzionale] - Il Comune</ref>.
La morfologia del territorio è piuttosto complessa con quote che vanno dai 1291 metri del monte La Destra ai 175 metri della parte bassa del fiume [[Lao (fiume)|Lao]]. Proprio a causa della sua particolare conformazione vi è la presenza di numerosi corsi d’acquad'acqua, dei quali però solo due possono considerarsi veri e propri fiumi (fiume [[Lao (fiume)|Lao]] e fiume Battendiero).
 
Caratteristica del comune di Laino Castello è quella di avere numerose contrade rurali che coprono la quasi totalità del territorio e nelle quali risiedono all'incirca i 2/3 della popolazione.
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Con la dicitura '''Laino Castello vecchio''<nowiki/>' si è soliti indicare quello che oggi resta dell'ameno paesello costruito sul colle [[San Teodoro di Amasea|San Teodoro]], denominato così in onore del santo patrono di Laino Castello.
 
Nel 1960 a seguito a dei problemi di natura idrogeologica, con decreto del Ministro dei LL.PP. emesso in data 3 giugno 1960, l’abitatol'abitato di Laino Castello venne dichiarato da trasferire in altro luogo e da allora cominciò un lento ed inesorabile declino dell'intero centro. Il vecchio centro fu abitato fino al 1982 quando, a seguito di un ennesimo sisma ed in virtù delle stesse motivazioni di circa vent'anni prima e relative ad una ancora più presunta inagibilità del paese, l'abitato fu definitivamente abbandonato. La popolazione ha dovuto così abbandonare definitivamente le proprie case e trasferirsi su un pianoro poco distante sito in località Pornìa – Scolari dove già erano state realizzate le prime infrastrutture e le prime abitazioni.
 
Oggi il vecchio centro storico si presenta come un insieme di case abbandonate che si fondono con la natura che li circonda. Questi pochi resti vengono sovrastati dai ruderi del castello Longobardo che, in seguito all'[[editto di Saint Cloud]] del 1804, fu adibito a cimitero del paese.