Romanzo generazionale: differenze tra le versioni

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{{C|"la critica letteraria sino ad oggi" ha ignorato il fenomeno. Ricerca originale,POICHé DEL TERMINE SI è PARLATO SINO A PASOLINI|letteratura|dicembre 2013}}
 
Il '''romanzo generazionale''' è un sottogenere di [[romanzo]], in cui il protagonista rifiuta la maturità o la formazione. È quindi dialetticamente l’oppostol'opposto del [[Romanzo di formazione|romanzo di formazione (Bildungsroman)]]. La critica letteraria sino ad oggi<ref>[Ciampitti Nicola, "Il romanzo generazionale", Italic-Pequod, 2013]</ref> ha parlato solo del Bildungsroman e mai di quello generazionale, confondendo i due.
 
== Perché generazionale ==
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== Caratteristiche ==
Il romanzo generazionale è un romanzo che rifiuta il conformismo che comporta la maturità, ritenuta causa di distorsione della lettura della realtà, poiché rende incapaci di vedere naturalmente, in modo disincantato, il mondo.
Tutti i romanzi generazionali sono una confessione del protagonista, qualunque sia la tecnica narrativa in cui sono scritti. Il protagonista del romanzo generazionale è un giovane che si pone così: io sono l’l'[[entelechia]] della mia generazione, colui che la rappresenta, che la sussume in sé; io sono colui che rifiuta l’ideologial'ideologia della maturità, e che al contrario dei "conformisti" maturi capisce realmente il mondo e lo riesce a descrivere e interpretare.
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Questa posizione nei confronti del mondo si ritrova in tutti i protagonisti dei romanzi generazionali. Tra i più significativi ricordiamo: l’l'[[Le ultime lettere di Jacopo Ortis|Ortis]] del [[Foscolo]], [[Un eroe del nostro tempo]] di [[Lermontov]], [[Il giovane Holden]].
 
I protagonisti del romanzo generazionale sono tutti giovani, come accade nel Bildugsroman<ref>Franco Moretti, Il romanzo di formazione, Einaudi, 1999</ref>. La giovinezza è una categoria storica che nasce con la rivoluzione industriale a fine ‘700, in cui i figli dei borghesi potevano permettersi un periodo di educazione e di formazione prima di entrare nel mondo del lavoro.<ref>G. Borgna, Il mito della giovinezza, Laterza, 1997</ref>. Come accade nel Bildugsroman, anche nel romanzo generazionale la giovinezza assume un valore simbolico assoluto, in quanto è il periodo in cui si programma il futuro, scegliendo o il rifiuto del mondo "conformista" (nel romanzo generazionale), o la sua accettazione attraverso l’inserimentol'inserimento nel lavoro e il matrimonio (nel romanzo di formazione).
 
== Cenni storici ==