Abigeato: differenze tra le versioni

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Furti e razzie di animali e persone sono praticate fin dal [[Neolitico]] e probabilmente anche prima. Per questo motivo il furto di bestiame è presente nella mitologia ed in testi sacri da lungo tempo. Ad esempio è presente nel testo irlandese [[Táin Bó Cúailnge]], nei [[Rigveda]] indiani (Panis). Nell'[[inno omerico]] ad [[Ermes]] quest'ultimo ruba del bestiame ad [[Apollo]].
 
Nei miti antichi l'abigeato è spesso associato a [[razzia|razzie]] e rapimenti di donne , come ad esempio il [[ratto delle Sabine]]. Nel [[diritto romano]] <ref>{{Cita web|url = http://www.brocardi.it/A/abigeatus.html|titolo = Abigeatus - Furto di bestiame - Brocardi.it|accesso = 2016-01-27|sito = www.brocardi.it}}</ref> era severamente punito in considerazione della gravità del [[danno]] arrecato al derubato, per la tipica connotazione di bene strumentale principale dell'attività dell'allevatore in genere assunta da quanto trafugato. L'abigeato è peraltro un reato di potenziali perniciose conseguenze sociali e di [[ordine pubblico]], proprio in ragione dello ''[[scelum]]'' che se ne compie: è noto, infatti, che molte concatenazioni di crimini contro il patrimonio e contro la persona (sino a vere e proprie [[faida|faide]]) hanno avuto origine da abigeati.
 
La gravità delle sanzioni è andata nel tempo attenuandosi con la minore percezione di gravità sociale dell'illecito dovuta alla progressiva minore importanza riconosciuta ai settori economici dell'[[agricoltura]] e della [[zootecnica]].