Questa è la mia vita: differenze tra le versioni
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La ventiduenne Nana Kleinfrankheim ha lasciato il figlio e il marito per abitare in città, con l'intenzione di entrare nel mondo del cinema. Nell'attesa, lavora come commessa in un negozio di dischi e spera che il servizio fotografico pagato di tasca propria possa aprirle la strada della recitazione.
*2 - ''Il negozio di dischi - 2000 franchi - Nana vive la sua vita'' (''Le magasin de disques - Deux mille francs - Nana vit sa vie'')
La scena è un unico [[piano-sequenza]] nel negozio dove Nana lavora (Pathé-Marconi, sugli [[Champs-Élysées]];<ref name= baecque>{{cita libro| autore=Antoine de Baecque | titolo=Godard, biographie |anno=2010 | editore=Ed.Grasset |città=Paris |lingua=fr| ISBN=978-2-246-64781-2}}</ref> la ragazza serve un cliente senza riuscire
*3 - ''La portinaia - Paul - La passione di Giovanna d'Arco - Un giornalista'' (''La concierge - Paul - La passion de Jeanne d'Arc - Un journaliste'')
La portinaia del palazzo dove abita Nana la chiude fuori e la caccia in strada perché non paga l'affitto. Non sapendo dove andare, entra in un cinema dove proiettano ''[[La passione di Giovanna d'Arco]]'' di [[Carl Theodor Dreyer]]. La scena alterna inquadrature di [[Renée Falconetti]] sul grande schermo con primi piani di Nana che piange al buio in platea. Più tardi la ragazza ha appuntamento in un caffè con un giornalista
*4 - ''La polizia - Interrogatorio di Nana'' (''La police - Interrogatoire de Nana'')
Nana viene interrogata in un commissariato di polizia, accusata di avere rubato 1000 franchi
*5 - ''I viali periferici - Il primo uomo - La camera'' (''Les boulevards extérieurs - Le premier homme - La chambre'')
Ridotta alla disperazione, senza più un soldo, Nana nota una prostituta che aspetta clienti all'uscita dal cinema. Si lascia abbordare da un uomo e lo accompagna in una camera d'albergo, ma è evidente che non sa quanto chiedergli.
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Mentre passeggia in cerca di uomini da abbordare, Nana incontra per caso l'amica Yvette, che capisce subito in che situazione si trovi; la accompagna in un caffè, dove le racconta come sia diventata a sua volta prostituta, e le presenta l'uomo che la protegge, Raoul.
*7 - ''La lettera - Ancora Raoul - Gli Champs Élysées'' (''La lettre - Encore Raoul - Les Champs Elysées'')
Seduta in un locale degli [[Avenue des Champs-Élysées|Champs Élysées]], Nana scrive una lettera alla tenutaria di una casa d'appuntamenti, chiedendo di accoglierla (il testo della lettera è autentico, tratto dall'inchiesta Sacotte).<ref name=baecque/>
*8 - ''I pomeriggi - I soldi - I lavandini - Il piacere - Gli alberghi'' (''Les après-midi - L'argent - Les lavabos - Le plaisir - Les hôtels'')
Raoul prende con sé Nana e la introduce professionalmente alle regole e ai rituali del mondo della prostituzione, con parole che Godard ha tratto letteralmente dall'inchiesta giornalistica.
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Nana si accompagna a Raoul anche fuori dal lavoro, ma non è felice. Un giorno in un caffè, mentre Raoul parla con il suo amico Luigi, cerca di attirare danzando alla musica di un juke-box l'attenzione di un giovanotto che gioca a biliardo.
*10 - ''Il marciapiede - Un tipo - La felicità non è allegra'' (''Le trottoir - Un type - Le bonheur n'est pas gai'')
Nana è molto più disinvolta nel suo lavoro. Viene abbordata per strada da un cliente, si recano in un albergo dove lavorano anche altre sue colleghe. L'uomo è un fotografo
*11 - ''Place du Châtelet - Lo sconosciuto - Nana fa della filosofia senza saperlo'' (''Place du Châtelet - L'inconnu - Nana fait de la philosophie sans le savoir'')
In un ristorante del centro città Nana attacca conversazione con un uomo che, seduto al tavolo accanto
filosofo del linguaggio [[Brice Parain]], il cui mestiere è “leggere”, che si lascia andare volentieri a una libera conversazione (quasi interamente mutilata nella versione distribuita in Italia).
*12 - ''Ancora il giovanotto - Il ritratto ovale - Raoul rivende Nana'' (''Encore le jeune homme - Le portrait ovale - Raoul revend Nana'')
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Con 148.000 spettatori paganti a Parigi,<ref name=baecque/> il film è tra quelli di maggior successo di Jean-Luc Godard. Il regista Godard abbandona qui le regole della narrazione tradizionale, adottando una struttura frammentata, non lineare. I dodici quadri in cui il film è strutturato sono caratterizzati da «registri diversi (sociologico, documentario, letterario, cinematografico [...]) con linguaggi diversi, non uniti da una logica narrativa, ma giustapposti, forse ricombinabili in altro modo»<ref>''Il Morandini - Dizionario dei Film 2000''. Bologna, Zanichelli editore, 1999. ISBN 88-08-02189-0 p. 1072</ref>.<br>
Fino dal 1957 Godard parlava di fare un film sulla prostituzione con il suo amico [[François Truffaut]]; entrambi erano consumatori di sesso a pagamento. Naturalmente non c'è alcuna speculazione pruriginosa alla base dell'intenzione di Godard; il regista è convinto che la prostituzione sia una perfetta metafora della società dei consumi: l'operaio vende la propria forza-lavoro al capitalista, l'attrice si “vende” al pubblico sullo schermo. Metafora cruda, diretta, inconfutabile dei rapporti sociali, la prostituzione ha per Godard un valore [[Euristica|euristico]].<ref name=baecque/> Questa scelta estetica è distantissima dalla pornografia, le sole scene di nudo (di spalle) che il film contiene sono corpi femminili in pose innaturali per il piacere dei clienti-''voyeurs''; il significato è chiaro, si tratta di una forma di commercio, denaro in cambio di frammenti di corpo.<br>
Godard adotta scelte stilistiche che accentuano la natura teatrale e l'effetto di straniamento di stampo [[Bertolt Brecht|brechtiano]], per esempio l'uso del [[piano sequenza]] («procedimento funzionale a registrare l'immediato e il casuale»)<ref>''Il Mereghetti - Dizionario dei Film 2008''. Milano, Baldini Castoldi Dalai editore, 2007. ISBN 978-88-6073-186-9 p. 2393</ref>
===Le riprese===
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Nei titoli di testa, il film contiene una dedica ai [[B-movie]].<br>
L'idea
In una sequenza, Nana assiste al cinema alla proiezione del film ''[[La passione di Giovanna d'Arco]]'' di [[Carl Theodor Dreyer]], identificandosi fortemente con la pulzella e piangendo insieme a lei per la sua condanna al rogo. In un primo tempo, Godard aveva pensato di proiettare per questa scena un estratto di ''[[Diario di un ladro]]'' (''Pickpocket'') di Robert Bresson, poi cambiò idea a favore di ''[[Il testamento di Orfeo]]'' di [[Jean Cocteau]], di nuovo tornò a Bresson chiedendogli l'autorizzazione di inserire qualche scena del ''[[Processo a Giovanna d'Arco]]'' che l'amico stava girando in quel momento, infine senza dire nulla si decise per l'opera del danese Dreyer.<ref>''Le dossier du mois'', Intervista a Jean-Luc Godard, ''Cinéma 65'' n. 94, marzo 1965.</ref><br>
Quasi alla fine del film, mentre Nana è in auto con Raoul, si vede un cinema dove proiettano ''[[Jules e Jim]]'', capolavoro della [[Nouvelle Vague]] girato da [[François Truffaut]].
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==Curiosità==
* Il videoclip della canzone ''[[Pop porno]]'' del duo pop italiano [[Il Genio]] è un'esplicita citazione di una famosa scena nel quadro 9, in cui Anna Karina balla alla musica del juke-box intorno al tavolo da biliardo.
* Brice Parain, il filosofo che compare nel quadro n. 11, non ha mai visto un film di Godard quando viene contattato per le riprese. Curiosamente, il dialogo di Parain è opera del regista, non del filosofo, anche se le sue risposte sembrano davvero repliche spontanee.<ref name="baecque" />
* Il regista statunitense [[Elia Kazan]], che ha sentito parlare della rapidità con cui lavora il “fenomeno” della cinematografia francese, viene a Parigi e assiste a una giornata di lavorazione (le scene verranno incluse nel quadro n. 10). Notando che la macchina da presa rimane fissa mentre i personaggi entrano e escono dal campo, Kazan chiede da quante angolazioni Godard riprenda la stessa scena, ma la sceneggiatrice [[Suzanne Schiffman]] risponde che non fa mai riprese da assi differenti. Kazan è sbalordito dalla velocità con cui il regista lavora.<ref name="baecque" />
== Note ==
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