Fuoco fatuo: differenze tra le versioni

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{{F|creature leggendarie|arg2=chimica|dicembre 2014}}
[[File:Tulilautta3.jpg|thumb|upright=1.6|Simulazione di un fuoco fatuo]]
I '''fuochi fatui''' sono fiammelle solitamente di colore blu che si manifestano a livello del [[terreno]] in particolari luoghi come i [[cimitero|cimiteri]], le [[palude|paludi]] e gli stagni nelle [[brughiera|brughiere]]. Il periodo migliore per osservarli parrebbe essere nelle calde sere d'agosto.
 
Si tratta di fiammelle derivate dalla [[combustione]] del [[metano]] e del [[fosfina|fosfano]] dovuta alla [[decomposizione (biologia)|decomposizione]] di resti organici.
 
Le leggende sui fuochi fatui sono moltissime. Nell'antichità si ritenevano la dimostrazione dell'esistenza dell'[[anima]]. Alcune popolazioni nordiche invece credevano che seguendoli si trovasse il proprio [[destino]].
 
== Origine ==
L'origine del fenomeno è tutt'altro che chiarita e ad oggi non esistono prove sulla reale esistenza dei fuochi fatui in natura.<ref>{{Cita web|autore = L. Garlaschelli|url = https://www.cicap.org/new/articolo.php?id=100073|titolo = Fuochi Fatui, Enciclopedia CICAP|accesso = |editore = |data = 2000}}</ref> Tuttavia, tra le molte teorie spicca quella sull'[[ossidazione]] del fosfano e metano, prodotto dalla decomposizione anaerobica del [[carbonio]] organico, che può provocare una luce splendente dovuta a [[chemiluminescenza]].
 
I chimici italiani Luigi Garlaschelli e Paolo Boschetti dell'[[Università di Pavia]] hanno replicato le luci con l'aggiunta di alcune sostanze chimiche di gas prodotto dalla [[fermentazione]] dei composti.<ref> {{en}}{{ pdf}} [http://www.radicalmatters.com/public/eskathon.publishing/library/rmepaas015.luigi.garlaschelli.will.o.the.wisp.2013.pdf L. Garlaschelli, P. Boschetti, ''On the track of the Will-o'-the-wisp''], Èskathon
Publishing 2013</ref>