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*Dato che le sceneggiature di [[Federico Fellini]] spesso erano solo dei canovacci, inventava continuamente le riprese sul momento, lasciando ampio spazio anche alla improvvisazione e alla creatività degli attori. I suoi film quindi spesso avevano un numero di scene indefinito e senza alcuno [[storyboard]], subivano modificazioni anche sostanziali nella trama e nelle tematiche a causa delle invenzioni in corso d'opera e spesso sforavano i tempi previsti e i costi di produzione a causa dei numerosi ''take'' imprevisti ed estemporanei.<ref>Federico Fellini, ''L'improvvisazione creativa'', intervista di Giulio Mazzocchi; ''Conversazione con Fellini'', di Anna Muzzarelli; ''Fellini: il brusio dei sogni'', di Alessandro Cappabianca; in ''Filmcritica'', n. 440, dicembre 1993.</ref>
 
* La comicità di [[Totò]] era spesso basata sull'improvvisazione, molte volte aiutato dalla bravura della sua spalla. Alcune delle sue scene più famose, quale la famosa lettera di ''[[Totò, Peppino e la... malafemmina]]'', sono frutto di riprese improvvisate o inventate appena prima di girare (nella fattispecie con [[Peppino De Filippo]]). Le produzioni a bassissimo costo che però quasi sempre Totò interpretava, obbligavano la troupe a pochissime riprese (molte alla "buona la prima"), per il pochissimo tempo a disposizione e anche per mancanza di sufficiente provvista di pellicola; si confidava quindi nel genio dell'attore e nel mestiere del regista per realizzare le scene nel minor numero di riprese possibile
 
==Note==