Daitō-Ryū Aikijūjutsu: differenze tra le versioni
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[[File:Takeda_mon.svg|thumb|Il mon (emblema) del clan Takeda]]
Il '''Daitō-Ryū Aikijūjutsu''' (大東流合気柔術 = Grande Scuola d'Oriente dell'Aikijujutsu) o brevemente '''Aikijujutsu''' è considerato, in [[Giappone]]<ref>Ryuchi Matsuda, ''Hiden Nihon Jujutsu Book'', ASIN: B001WXC2YG
== Storia ==
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La guerra durò per 11 anni ([[1051]]-[[1062]]) sino a quando [[Sadatou Abe]] fu sconfitto nella [[battaglia di Yakata Koromogawa]]<ref>"佐川幸義先生伝 大東流合気の真実" Masaru Takahashi Editorial Chang Fu Hall 2007 Japan ISBN 978-4-89224-011-9</ref>.
Successivamente i figli di Yoriyoshi combatterono nella [[guerra Gosannen]] ([[1083]]-[[1087]]) contro il [[clan Kiyohara]]<
Gli insegnamenti marziali sarebbero stati trasmessi in segreto presso il clan Takeda, che le avrebbe tramandate fino ai giorni nostri<ref>Serge Mol, Tanaka Fumon e Nakashima Atsumi, ''Classical Fighting Arts of Japan, A Complete Guide to Koryu Jujutsu'', Kodansha Int. 2001 ISBN 978-4-7700-2619-4 ISBN 4-7700-2619-6 pp. 50</ref>.
Nel [[1674]] alcuni documenti segnalano che l'influenza del [[Nishinkan]]<
del clan Takeda si è espansa su tutto il territorio d'[[Aizu]], intorno al quale fioriscono molte scuole marziali principali che insegnano solo ai [[Samurai|bushi]] del [[clan Aizu]]. Si contano 5 stili di scherma, 2 di [[ju jitsu]] (la famosa Mizu no Shinto-ryu e Shinmyo-ryu) proprie del clan Aizu più una miriade di scuole private che insegnano anche ai samurai di minor rango: 22 di scherma, 16 di jujutsu, 16 d'armi da fuoco, 14 d'estrazione della spada, 7 di tiro con l'arco, 4 di lancia e 1 d'[[alabarda]], falcetto con catena, bastone, lotta con l'armatura senza armi<ref>Omiya Shiro, ''Hidden Roots of Aikido - Daito Ryu Aiki Jujutsu'', Kodansha International ISBN 4-7700-2327-8</ref>.
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Nel [[periodo Edo]] ([[1600]]-[[1868]]) la città d'[[Aizuwakamatsu]] nel distretto di Aizu era nota per la potenza del castello [[Tsurugajo]], fatto costruire nel [[1384]] ([[periodo Ashikaga]]) da [[Ashina Naomori]] (all'epoca daimyoo d'Aizu), e al tempo della rivolta guarnito dalle truppe del clan Aizu, addestrate dal clan Takeda che forniva anche i migliori samurai per la guardia dello shogun. Nel [[1868]] il nerbo delle forze bene resiste alle forze nemiche, contro cui combattono anche due formazioni di giovani Takeda addestrati nell'[[Oshikiuchi]] (il futuro Daito-ryu Aikijujutsu): la squadra ''Byakkottai'' (Tigri Bianche)<ref>Yamakawa Kenjiro, ''Hoshū Aizu Byakkotai Jūkyūshi-den''</ref> e la squadra ''Joshigun'' (l'una maschile e l'altra femminile, entrambe formate da giovani tra i 15 e i 17 anni)<ref>Shigeo Mizusawa, ''Nakano Taneko'', Editore 歴史春秋社, Giappone 2002 ISBN 4-89757-453-6 ISBN 978-4-89757-453-0</ref>. Quando le armate Meiji si avvicinano al castello Tsurugajo difeso dal daimyoo d'Aizu [[Matsudaira Katamori]], le due squadre accorrono in suo aiuto. Vedendo la struttura assediata e avvolta dal fumo e, pensando al peggio, essi compiono l'unico atto degno del bushido: il [[seppuku]]. Alle porte della città oggi sorge un monumento in memoria dei giovani Takeda suicidi<ref>Louis Frédéric, ''Japan encyclopedia'', Harvard University Press 2005 ISBN 0-674-01753-6</ref>.
La battaglia, benché ormai persa, in realtà continua altre quattro settimane, e il castello, che non era in fiamme come avevano creduto i giovani, è ancora in mano degli Aizu-Takeda. I superstiti, nell'esempio dell'eroismo delle giovani squadre scelgono di continuare a combattere sino alla morte, e come in passato, le famiglie commettono seppuku così che i loro mariti e padri non debbano preoccuparsi di loro in quanto la sconfitta è ormai inevitabile. Quando le armate dell'imperatore entrano nel castello non vi è un sol uomo vivo<ref>Setsuo Hotta, ''Aizu hanro Saigo Tanomo: Jijoden "Seiunki" shichu'', Tokyo Shoseki 1993, ISBN 4-487-79067-0 ISBN 978-4-487-79067-8
In casa del capo-clan Takeda trovano 21 donne e bambini morti suicidi. Terminava così l'egemonia degli [[shōgun]]. Ma termina anche un'era, quella dei veri samurai.<ref>''Dappan daimyō no Boshin Sensō'', Akihiko Nakamura Chūō Kōron Shinsha Tōkyō 2000 ISBN 4-12-101554-1</ref>
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Alcuni reagirono<ref>Paul Kirchner, ''Deadliest Men: The World's Deadliest Combatants Throughout the Ages'', Paladin Press 2001, ISBN 1-58160-271-5, ISBN 978-1-58160-271-5 - chap. 35</ref>.
Takeda Sokaku volle rinominare l'arte della scuola e la chiamò ''Daito-ryu Aikijujutsu'' per richiamarsi ai nomi e luoghi d'origine dell'arte e del suo clan: Il castello di Daito del principe Shinra Saburo Yoshimitsu Minamoto e la particella "Aiki" che derivava dall'antico nome "Aiki-in-yo-ho" dell'arte in epoca Edo<
Takeda Sokaku fu l'uomo che fece uscire l'arte dal riserbo e dal segreto secolare in cui si era tramandata, e la insegnò a moltissimi allievi. Benché [[analfabetismo|analfabeta]], teneva corsi e registrava tutto in appositi registri che faceva compilare e firmare direttamente agli allievi (registri conservati presso l'[[honbu dojo]] di [[Abashiri (Giappone)|Abashiri]]) con minuziosità impressionante, che oggi ci permette di ricostruire molti eventi con un dettaglio incredibile<ref>Diane Skoss, ''Koryu Bujutsu: Classical Warrior Traditions of Japan'', Koryu Books, 1997. ISBN 1-890536-04-0</ref>.
Ebbe molti allievi importanti: ministri, ammiragli, generali, magistrati, potenti magnati dell'economia d'inizio secolo, forze di polizia e anche futuri maestri d'arti marziali tra i quali:
[[Matsuda Hosaku]], [[Takuma Hisa]], [[Yoshi Sagawa]], [[Yamamoto Kakuyoshi]], [[Taiso Horikawa]], [[Kodo Horikawa]], [[Yoshita Kotaro]], [[Morihei Ueshiba]] (fondatore dell'[[aikido]]) e suo figlio [[Takeda Tokimune]] ([[1915]]-[[1993]])<ref>Don Warrener, ''The 20th Century Samurai'', 2006 Masters Martial Arts ISBN 0-920129-26-9
Il 36° [[Soke]], Takeda Tokimune ([[1915]]-[[1993]]), decise di far conoscere al mondo le tecniche di difesa proprie di quest'arte marziale solo nel [[1990]], accettando i primi allievi stranieri e dando così il via alla sua diffusione nel mondo. Tutte le tecniche di Aikijūjutsu praticate all'interno della scuola costituirebbero l'eredità delle tecniche praticate dai bushi del clan Minamoto ([[XII secolo]]), poi dal clan Takeda ([[XVI secolo]]) e per ultimo (fino al [[1868]]) dal Clan Aizu<ref>Toshishiro Obata, ''Samurai Aikijutsu'', Dragon Books ISBN 978-0-946062-22-5 - ISBN 0-946062-22-6
== Tecniche ==
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| {{Nihongo|Misteri interni|秘伝奥義(の事)|Hiden Ōgi (no Koto)}}<ref>{{
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| {{Nihongo|Tecniche di auto difesa|護身用の手|Goshin'yō-no-te}}<ref>{{
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| url = http://www.asahi-net.or.jp/~DE6S-UMI/tkm05.htm
| accesso=21 luglio 2007
}}</ref>. La Takumai si basa anche su video e foto riprese durante degli stage di Tokimune e Ueshiba, un suo allievo che fonderà poi l'[[Aikido]]<
Il numero complessivo di tecniche documentate dall'ammiraglio [[Isamu Takeshita]] è di 10.987, questi diari sono conservati allo Shimbukan Dojo a [[Tokyo]].<ref>{{Cita web
| cognome = Merello
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