Agnosticismo: differenze tra le versioni

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Si vuole distinguere, riguardo ai [[noncredenza|noncredenti]] in alcuna [[religione]], tra [[ateismo]] e agnosticismo. La differenza sta nel fatto che, mentre l'agnostico afferma semplicemente l'impossibilità di conoscere la verità sull'esistenza di Dio o di altre forze [[soprannaturale|soprannaturali]], l'ateo non crede nell'esistenza di alcun Dio o qualsiasi altro tipo di entità o forza superiore. La posizione "agnostica" deriva nell'antichità da [[Protagora]] e successivamente dallo [[scetticismo filosofico|scetticismo]], che praticava una simile ma più radicale [[sospensione del giudizio]] nell'[[epistemologia]], ritenendo tutta la conoscenza umana sempre dubitabile e perfettibile.
 
Gli agnostici non sono necessariamente indifferenti al problema della [[fede]] e all'attività spirituale o religiosa. Molti di coloro che stanno attivamente cercando una fede o sono in dubbio, hanno sostanzialmente una posizione agnostica, paragonabile al [[dubbio metodologico]] nella [[filosofia]]. Di converso, alcuni agnostici, pur essendo fondamentalmente scettici circa l'esistenza di una entità superiore, ritengono in via razionale che, così come l'esistenza di questa non si può dimostrare, non si possa neppure negare. Ma del resto, è impossibile negare l'esistenza di qualsiasi ente immaginario !
 
Il termine fu introdotto nella modernità nel [[1869]] dal naturalista britannico [[Thomas Henry Huxley]], per descrivere la sua posizione rispetto alla credenza in [[Dio]]; il termine deriva come contrapposizione alle antiche dottrine [[Gnosticismo cristiano|cristiane gnostiche]], che affermano che la conoscenza della realtà ultima ([[gnosi]]) è interiore a ogni uomo.