Carlo Caracciolo: differenze tra le versioni

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{{Bio
|Titolo = nono principe di Castagneto, quarto duca di Melito e cognato di Gianni Agnelli
|Nome = Carlo
|Cognome = Caracciolo di Castagneto
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}}
 
== Biografia ==
Figlio di [[Filippo Caracciolo]] e di Margaret Clarke, fratello maggiore di [[Marella Agnelli]]. Sposato con [[Visconti di modrone|Violante Visconti di Modrone]].
 
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Fu presidente della [[Finegil Editoriale]] SpA, la società che deteneva gran parte delle partecipazioni del Gruppo nei quotidiani locali, della A. Manzoni & C S.p.A., la concessionaria di pubblicità del gruppo, e Presidente del Consiglio di Amministrazione del [[portale web]] [[Kataweb]] S.p.A. (dal [[1999]]). Il 2 giugno [[1989]] gli fu conferito il titolo di [[Ordine al Merito del Lavoro|Cavaliere del Lavoro]]. Il 26 aprile [[2006]] Caracciolo abbandonò la guida effettiva delle sue società, passata a Carlo De Benedetti, ma mantenne la presidenza onoraria del Gruppo Editoriale L'Espresso. Il 2 gennaio [[2007]] acquistò il 30% del quotidiano francese [[Libération]], diventandone il secondo azionista dopo [[Édouard de Rothschild]], che deteneva circa il 38%. Carlo Caracciolo è morto nella sua casa di Trastevere a Roma il 15 dicembre [[2008]] all'età di 83 anni.<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2008/12/sezioni/spettacoli_e_cultura/carlo-caracciolo-presidente/carlo-caracciolo-presidente/carlo-caracciolo-presidente.html|titolo=Addio a Carlo Caracciolo padre di Espresso e Repubblica|accesso=15-12-2008}}</ref><ref>[http://espresso.repubblica.it/dettaglio//2052856 Articolo su l'Espresso di Nello Ajello]</ref>
 
== Onorificenze ==
{{Onorificenze
|immagine=OrdineLavoro.png