Esercito del Califfo: differenze tra le versioni
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I nazionalisti perdono rapidamente velocità, e i difensori del [[Sultano (Impero ottomano)|sultano]] sono pericolosamente vicini ad [[Ankara]]. Alcuni militari nazionalisti che dovevano prendere la città di [[Hendek]] ai sostenitori del sultano fratenrizzano con questi ultimi. Pochi giorni dopo, un'intera divisione è spazzata via dall'Esercito del Califfo. Questo esercito aveva conquistato una dozzina di grandi città turche. Fra le truppe più fedeli a [[Mustafa Kemal Ataturk|Mustafa Kemal]] iniziano le diserzioni. Segue poi un ammutinamento di un'intera milizia nazionalista che passa sotto il controllo del sultano. Dal canto suo il generale [[Kazim Karabekir]] aveva dei problemi a mantenere il suo esercito.
[[File:Kuvva-i Milliye millitias, 1919.png|thumb|Milizia di nazionalisti turchi]]
Con l'avanzata delle truppe governative, Mustafa Kemal si ritira con le sue guardie del corpo negli edifici di una ex scuola agraria, e vive in uno stato di allerta permanente, per proteggersi dagli agenti del sultano che volevano assassinarlo. Ma dopo la firma del [[trattato di Sèvres]], che sancisce lo [[Storia della Repubblica di Turchia#Smembramento e rinascita(1918-1923)|smembramento dell'Impero]], i soldati dell'esercito del Califfo decidono di smettere di lottare. Con la firma di questo trattato, il sultano perde la sua influenza sui turchi, che ora supportano i nazionalisti. [[Mustafa Kemal]] costituisce contemporaneamente un governo di Salvezza Pubblica, e incarica dei generali di organizzare la [[Türk Kara Kuvvetleri#Storia|difesa nazionale]]. L'Esercito del Califfo si disgrega da solo, in alcune unità, gli ufficiali vengono uccisi dai loro stessi uomini, che pensano di essere stati traditi.
La sconfitta dell'Esercito del Califfo segna la fine dell'influenza del [[Sultano (Impero ottomano)|sultano]] in [[Turchia]], la fine della guerra civile e l'inizio della [[guerra d'indipendenza turca|guerra di indipendenza]] contro le truppe di occupazione.
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