Chiesa di Sant'Angelo della Pace: differenze tra le versioni

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La '''chiesa di Sant'Angelo della Pace in Porta Sole''', detta anche "oratorio dell'Angelo della Pace", è un [[oratorio]] sconsacrato, situato all'angolo di via delle Prome, a [[Porta Sole]], in vista di uno dei bei panorami di Perugia. <br />
Le fu attribuita questa denominazione per distinguerla da [[Chiesa di San Michele Arcangelo (Perugia)|Sant'Angelo di Porta Sant'Angelo]].
Dal [[2009]] è la "Sala Binni" della [[Biblioteca Augusta]]<ref>[http://www.fondowalterbinni.it/contributi/Sandro_Allegrini_Corriere_Umbria_270409.html Sandro Allegrini, La nuova “sala Walter Binni” della Biblioteca Augusta, in “Il Corriere dell’Umbria”, 27 aprile 2009]. Per una esaustiva descrizione architettonica si rimanda a: Maria Carmela Frate, ''Sant'Angelo della Pace e il primo periodo in Umbria di Galeazzo Alessi'', in ''Bollettino per i beni culturali dell'Umbria'', Viterbo, BetaGamma, 2012, 9, PP. 101-124, ISSN 19743637, in particolare le pp. 107-110.</ref>
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Nel [[1548]] il [[cardinale]] [[Tiberio Crispo]], per conto di [[papa Paolo III]] [[Farnese]], fece edificare su disegno di [[Galeazzo Alessi]]<ref>Rossi, 1873''op. cit.''</ref> una loggia panoramica<ref>Siepi, 1822''op. cit.''</ref> come recita l'iscrizione lungo la trabeazione esterna, nel fregio della facciata e del fianco destro<ref>''PAULUS III PONT. MAX. PUB. COMMODITATI PORTICUM EXTRUENDAM VIAMQUE FACIUNDAM CURAVIT TIBERIO CRISPO CARD. LEGATO AN D. MDXLVIII''</ref>, con cinque arcate che si aprivano verso la sottostante valle e la campagna perugina, che serviva «per comodo di chiunque voleva approfittarne per prendere aria stando al coperto».
 
Lo stesso Crispo, trascorsi due anni, fece chiudere lo spazio sotto gli archi trasformando la loggia da luogo civico a spazio religioso, «in oratorio dedicato all'Angelo della pace, per esprimere la volontà di conciliazione dell'autorità pontificia con la cittadinanza dopo la [[Guerra del sale (1540)|guerra del sale]]»<ref>Rossetti, 2012''op. cit.''</ref>
 
L'oratorio, come la Via Nuova e la chiesa di Santa Maria del Popolo, è testimonianza dell'attività dell'architetto perugino Galeazzo Alessi ancora orientato sullo stile del [[Giuliano da Sangallo|Sangallo]]<ref>Frate, 2012''op. cit.''</ref>.
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Nel cinquecento sono le confraternite religiose a succedersi nella cura della Chiesa di Sant'Angelo della Pace.
 
Nel [[1557]] fu affidata alla Compagnia dei Muratori, poi nel [[1661]] alla Fraternita Assunta dei Lanari o dei Battilana e nel [[1805]] la chiesa divenne luogo di riunioni della Compagnia della Santissima Croce, diventandoneche ne divenne proprietaria nel [[1819]].
 
Nel [[1861]] la chiesa fu demanializzata e sconsacrata, diventando di proprietà della famiglia Conestabile della Staffa fino al [[1962]].
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Nel [[2009]] l'aula della chiesa è stata restaurata riportando alla luce gli affreschi raffiguranti motivi barocchi, ed è stata intitolata a [[Walter Binni]], recuperandone l'uso pubblico per eventi ed incontri promossi dalla biblioteca ed utilizzata anche per matrimoni civili.
L'oratorio ha una capienza di circa sessantaquaranta persone.
 
L'edificio adiacente alla chiesa ospitò dal [[1573]] fino al [[1812]] l'Accademia dei disegnatori e matematici, trasferita all'attuale [[Accademia di belle arti]] della chiesa di San Francesco al Prato di Perugia. <br />
Ai membri dell'Accademia del disegno «fu concessa la Cappella di S.Angelo della Pace nel monte, fabbricata con molto vago ordine di Architettura, che riconoscendo questo per gratia singulare, elessero avvocato nel Cielo S. Michele Arcangelo, et cominciarono a ragunarsi ogni Domenica»<ref>Sozi, 1540''op. cit.''</ref>.