Campagne transalpine dei Confederati: differenze tra le versioni

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Le '''Campagne transalpine dei Confederati''' (in [[lingua tedesca|tedesco]] ''Ennetbirgische Feldzüge'') furono una serie di operazioni militari condotte nel [[XV secolo]] e all'inizio del [[XVI secolo|XVI]] dai [[cantoni svizzeri]] a ridosso delle [[Alpi]] con il fine di ottenere un controllo sui territori a sud delle loro [[Confine|frontiere]]. Le campagne consolidarono i possessi confederati sui territori dell'attuale [[Canton Ticino|Ticino]] e il possesso della [[Valtellina]], [[Chiavenna]] e [[Bormio]] da parte dei loro alleati grigionesi (radunati nel patto delle [[Tre Leghe]]).

Al termine di questo periodo la Svizzera cessò ogni tentativo di espansione al sud delle Alpi e le frontiere rimasero immutate fino al periodo delle [[guerre rivoluzionarie francesi]].
 
==Storia==
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Negli anni seguenti Uri in particolare continuò a mantenere una politica aggressiva con esiti alterni. Nel 1441 la Leventina venne data in pegno a Uri. Nel 1449 i Confederati furono sconfitti nella [[battaglia di Castione]] e nel 1450 fu siglata una pace con [[Francesco Sforza]] che nel 1466 riconobbe a Uri il controllo della Leventina. Nel 1478 gli svizzeri ritornarono a sud di Bellinzona. A questa azione fece seguito la [[Battaglia dei Sassi Grossi]] del 28 dicembre con la disfatta ducale. A seguito di questa sconfitta il [[capitolo del Duomo di Milano]] riconobbe il dominio di Uri sulla Leventina. Nel 1487 fu la volta del Vallese, che tentò un'azione militare mirante al controllo della Val d'Ossola, tentativo fallito con la sconfitta nella [[Battaglia di Crevola]].
 
Gli svizzeri ebbero un ruolo importante nelle [[Guerre Italiane del Rinascimento|Guerre Italiane]] di fine secolo, con la presenza di [[Mercenario|mercenari]] spesso in entrambe i campi. Nonostante l'alleanza militare tra la Confederazione e la Francia, truppe mercenarie provenienti da Uri e dai cantoni vicini occuparono nel 1495 la [[Distretto di Blenio|valle di Blenio]] e la [[Distretto di Riviera|Riviera]] e nel 1500 ripresero [[Bellinzona]]. Con la pace di Arona del 1503, [[Luigi XII]] riconobbe questi territori a Uri, Svitto e Nidvaldo.
 
Sotto l'influsso del cardinale [[Matteo Schiner|Matthäus Schiner]] nel 1509 la Confederazione rinunciò all'alleanza con la Francia per sottoscrivere un trattato con la [[Santa Sede]] di [[papa Giulio II]], che intendeva rompere il dominio francese sulla [[Lombardia]]. Con le [[battaglia di Pavia (1512)|battaglie di Pavia]] del 1512 quella di [[Battaglia di Novara (1513)|Novara]] e la spedizione di Digione del 1513, la Confederazione riuscì di fatto ad avere il controllo sulla Lombardia, ponendo sul trono di Milano il duca [[Massimiliano Sforza]]. Fino alla [[Battaglia di Marignano|sconfitta di Marignano]] i Confederati ebbero parte sia con operazioni autonome, con l'estensione del controllo sul Ticino meridionale, [[Lugano]], [[Mendrisio]] e [[Locarno]] e valli, sia come mercenari nei vari eserciti coinvolti nel conflitto. A queste azioni si aggiungono la sottomissione della val d'Ossola e l'occupazione da parte della Lega Grigia di Valtellina, Chiavenna e Bormio.
 
Queste conquiste vennero confermate nella Pace perpetua siglata nel 1516 con Francesco I tranne la valle d'Ossola che tornò sotto Milano. Con questo atto terminarono le azioni autonome degli svizzeri a sud delle Alpi e per i successivi trecento anni le frontiere meridionali della Confederazione rimasero immutate. L'attività mercenaria dei Confederati venne regolamentata con la Francia nel 1521.