Radovan Karadžić: differenze tra le versioni

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== Carriera politica ==
Spinto da [[Dobrica Ćosić]], che sarà poi primo presidente della Repubblica Federale della Jugoslavia, e da Jovan Rašković , leader dei serbi croati, fu tra i fondatori del [[Partito Democratico Serbo (Bosnia ed Erzegovina)|Partito Democratico Serbo]] (''[[Srpska demokratska stranka|Srpska Demokratska Stranka]]'') in [[Bosnia ed Erzegovina|Bosnia Erzegovina]] nel 1989. Il partito aveva l'obiettivo di unire i serbo-bosnicaci ed i serbo-croati alla Jugoslavia in caso di secessione della Repubblica croata e bosniaca dalla Federazione Jugoslava. <ref>{{Cita web|autore=BalcaniCaucaso|url=http://www.balcanicaucaso.org/aree/Bosnia-Erzegovina/Buongiorno-Bosnia-42319|titolo=Buongiorno, Bosnia|accesso=|editore=|data=}}</ref>
 
Durante il settembre 1991, l'SDS stabilì delle "Regioni Autonome Serbe" in Bosnia Erzegovina. Dopo che il Parlamento bosniaco dichiarò l'indipendenza il 15 ottobre 1991, venne fondato a [[Banja Luka]] il 24 ottobre un parlamento serbo, che rappresentava esclusivamente i serbi della Bosnia Erzegovina. Il mese successivo i serbo-bosniaci tennero un referendum da cui emerse che la stragrande maggioranza dei votanti desiderava unirsi in uno stato federale insieme alla Serbia e Montenegro, come membri della Jugoslavia. Nel dicembre del 1991, un documento top secret intitolato "Per l'attività e l'organizzazione degli organi della popolazione serba in Bosnia Erzegovina in circostanze eccezzionali " fu creato dai leader dell'SDS. Non era altro che un programma centralizzato per la presa di potere in ogni municipalità del paese attraverso la creazione di un governo ombra e di strutture para-governative attraverso delle "crisi di governo" e nel preparare i lealisti serbi a coordinarsi con l'Armata Popolare Jugoslva (JNA). <ref>{{Cita libro|autore=Gow, James|titolo=The Serbian Project and Its Adversaries: A Strategy of War Crimes|anno=122-123|editore=|città=|p=|pp=|ISBN=}}</ref>
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Il 6 ed il 7 aprile 1992, la Bosnia venne riconosciuta stato indipendente dalla [[Comunità europea|Comunità Europea]] e dagli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]]. Il paese fu ammesso all'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]] il 22 maggio <ref>{{Cita web|autore=|url=http://www.un.org/press/en/2006/org1469.doc.htm|titolo=UNITED NATIONS MEMBER STATES|accesso=|editore=|data=}}</ref> dello stesso anno mentre la Repubblica del Popolo Serbo, alcuni mesi più tardi, fu rinominata [[Republika Srpska]]. Karadžić ne è stato eletto il presidente il 13 maggio 1992. Come tale aveva potere, secondo quanto stabilito dalla Costituzione serbo-bosniaca, sull'esercito sia in tempo di guerra e chi in quello di pace, aveva l'autorità di fare nomine, di promuovere e di congedare gli ufficiali dell'esercito. Karadžić si presentò tre volte tra il febbraio e marzo 1993 presso la sede dell'Onu di [[New York]] per negoziare il futuro della Bosnia.
 
Andò a [[Mosca (Russia)|Mosca]] nel 1994 per incontrare gli ufficiali russi e discutere con loro della situazione in Bosnia. Nel 1994 la [[Chiesa di Grecia|Chiesa Ortodossa Greca]] descrisse Karadžić come "uno dei più più illustri figlio di nostro signore Gesù Cristo che lavora per la pace" e lo decorò con l'Ordine dei Cavalieri di San Dionisio di Zante. Il patriarca ecumenico Bartholomew dichiarò che "il popolo serbo era stato scelto da Dio per proteggere le frontiere occidentali dell'Ortodossia".<ref>{{Cita web|autore=|url=http://archivio.agi.it/articolo/0876965fc71525b65567868b261abdaf_19930825_bosnia-a-karadzic-premio-per-la-pace-da-chiesa-ortodossa-greca/?q=calcutta&query=albert_schweitzer|titolo=Bosnia: a karadzic premio per la pace da chiesa ortodossa greca|accesso=|editore=|data=}}</ref>
 
Venerdi 4 agosto 1995, mentre l'esercito croato era pronto ad attaccare la regione della [[CrainaKrajina (Croazia)|Krajina]] controllata dai Serbi ma in territorio croato, Karadžić annunciò la rimozione del generale Ratko Mladić dal suo posto di comando. Sarebbe stato lui stesso ad assumere il ruolo di comandante dell'esercito serbo-bosniaco. Karadžić incolpò Mladić della perdita di due città chiave serbe nella Bosnia Occidentale che erano cadute recentemente in mano ai croati. Karadžić utilizzò la perdita delle due città come scusa per giustificare i cambiamenti nella struttura di comando. Il generale Mladić fu retrocesso al grado di "consigliere". Mladić rifiutò di abbandonare la carica affermando di avere il sostegno dei militari dell'esercito e del popolo. Karadžić tentò di descrivere Mladić come "pazzo" ma il grande supporto popolare nei confronti di Mladić lo costrinse a ritirare la decisione l'11 agosto 1995.
 
== Ricercato e arrestato dopo 13 anni di latitanza ==