Irruzione di via Fracchia: differenze tra le versioni

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Mentre le altre colonne brigatiste, soprattutto a Torino e Milano, erano sottoposte alla sempre più efficace pressione delle forze dell'ordine che aveva provocato la cattura di numerosi militanti e la scoperta di basi dell'organizzazione, le Brigate Rosse genovesi mantenevano la loro capacità di attacco e non davano segni di cedimento militare; nessun importante membro della colonna era stato catturato e i brigatisti disponevano di basi sicure all'interno della città. La situazione dei brigatisti, in particolare a Torino, era divenuta così critica, a causa dell'azione di contrasto delle forze di polizia, che due militanti della colonna torinese, [[Lorenzo Betassa]] "Antonio" e [[Piero Panciarelli]] "Pasquale", avevano abbandonato la città e si erano trasferiti a Genova, ritenuto centro ancora relativamente sicuro<ref>{{Cita|Moretti 1998|p. 213|Moretti}}</ref>. Fu quindi proprio a Genova che le Brigate Rosse organizzarono, nel dicembre 1979, un'importante riunione della "Direzione Strategica" con la partecipazione di militanti di tutte le colonne attive in [[Italia]]<ref>{{Cita|Podestà 2006|pp. 35-36|Podestà}}</ref>.
 
L'incontro si svolse in un ampio appartamento al piano terra di un edificio in via Umberto Fracchia 12 nel quartiere [[Oregina]], di proprietà di [[Annamaria Ludmann]] "Cecilia", trentaduenne militante regolare non clandestina dell'organizzazione, che contemporanemantecontemporaneamente alla sua attività nella lotta armata aveva mantenuto la sua vita apparentemente normale di impiegata presso una scuola svizzera, il centro culturale Galliera<ref>{{Cita|Casamassima 2011|p. 119|Casamassima}}</ref>. In precedenza nel suo appartamento in via Fracchia, ritenuto assolutamente sicuro, la Ludmann aveva ospitato numerosi militanti clandestini della colonna tra cui Micaletto e Nicolotti<ref>{{Cita|Podestà 2006|p. 35|Podestà}}</ref>.
 
Alla riunione della "Direzione Strategica" in via Fracchia 12 nell'appartamento della Ludmann parteciparono tutti i clandestini più importanti dell'organizzazione: per la colonna milanese Mario Moretti e [[Barbara Balzerani]] "Sara", per il [[Veneto]] [[Vincenzo Guagliardo]] "Pippo" e [[Nadia Ponti]] "Marta", per la colonna genovese Dura, Nicolotti e [[Francesco Lo Bianco]] "Giuseppe", per la colonna romana [[Bruno Seghetti]] "Claudio", [[Maurizio Iannelli]] e [[Antonio Savasta (Brigate Rosse)|Antonio Savasta]] "Diego". Da Torino arrivarono in via Fracchia, oltre a Lorenzo Betassa, i due dirigenti più esperti rimasti della colonna, Rocco Micaletto e [[Patrizio Peci]] "Mauro"<ref>{{Cita|Podestà 2006|pp. 37-38|Podestà}}</ref>.