Assedio di Gerusalemme (70): differenze tra le versioni

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{{Citazione|L'ultimo a cadere di questi, fu il giovane, di nome Longo, il quale chiuse in modo esemplare quel tragico episodio, superando in valore i compagni caduti [...]. I Giudei, avendone ammirato l'eroismo, non essendo riusciti ad ammazzarlo, lo invitarono a scendere e unirsi a loro; dall'altra parte il fratello, Cornelio, lo pregò di non infangare il suo onore e l'esercito romano. Alla fine Longo diede ascolto al fratello e, levata la spada sotto gli occhi dei due eserciti, si uccise.|Giuseppe Flavio, ''La guerra giudaica'', VI, 3.2.186-187}}
 
[[File:Assedio di Gerusalemme - fase 8.png|thumb|upright=1.4|Inizia la penetrazione romana all'interno del perimetro esterno del [[secondo tempio|grande tempio]]. ContemporanemanteContemporaneamente i Romani della circonvallazione, sul [[Monte degli Ulivi]], vennero attaccati dai Giudei, riuscendo a respingerli]]
 
E se questo disastro gettò lo sconforto nei Romani, per il futuro li rese più accorti evitando di cadere nuovamente nei tranelli tesi dai Giudei. Il fuoco distrusse il portico fino alla torre che Giovanni, durante la lotta con Simone, aveva costruito sulle porte che portavano fuori sul ''Xisto''. Il resto lo abbatterono i Giudei dopo aver fatto strage dei Romani che vi erano montati sopra. Il giorno dopo anche i Romani incendiarono tutto il portico settentrionale fino ai confini orientali, a picco sullo strapiombo della [[valle del Cedron]], che in quel luogo era molto profondo.<ref>Giuseppe Flavio, ''La guerra giudaica'', VI, 3.2.</ref>