Pali d'Aragona: differenze tra le versioni
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{{F|araldica|maggio 2015}}Le '''Barre d'Aragona''' (in [[lingua spagnola|spagnolo]] '''Barras de Aragón''', in catalano '''Barres d'Aragó''') sono l'antico simbolo araldico dei [[re]] della [[Corona d'Aragona]]. In [[Lingua catalana|catalano]] vengono chiamate '''les quatre barres''' ('''le quattro barre''' o i '''[[Palo (araldica)|quattro pali]]''').
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==Stemmi che le includono==
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I territori spagnoli che la utilizzano sono:
*[[Bandiera d'Aragona|Aragona]]
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==Storia==
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===Prime testimonianze===
Non ne esiste nessun riferimento documentale chiaro prima del [[1150]], dove fa la sua apparizione come stemma prearaldico in un sigillo di [[Raimondo Berengario IV di Barcellona|Raimondo Berengario IV]], anche se la chiarezza del sigillo e la sua obbligatoria monocromia ne rendono dubbiosa l'attribuzione, in quanto lo scudo in “palo” e bloccato rifletteva gli abituali rinforzi difensivi degli scudi della metà [[secolo XII]].
Le prime testimonianze sicure sono i sigilli della cancelleria di [[Alfonso II d'Aragona|Alfonso II]]. Si uso come prova della sua discendenza dalla [[Contea di Barcellona|casa contale barcellonese]] un [[sarcofago]] del [[1082]] di [[Raimondo Berengario II di Barcellona|Raimondo Berengario II]], dove appaiono 15 pali d'oro e di [[rosso (araldica)|rosso]], il che ha portato a ipotizzare da parte di alcuni araldisti (Fluvià) che questa sia l'origine delle quattro barre{{
===Simbolo di Aragona===
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In ogni caso, il lignaggio dei [[Sovrani d'Aragona]] è l'unico portatore dei quattro pali di rosso in campo dorato, posto che [[Alfonso II d'Aragona|Alfonso II]] lo riceve dal legittimo successore che gli concede di averlo in quanto membro della Casa d'Aragona. Allo stesso modo lo ereditano i suoi figli in quanto dignità famigliare ed è sempre vincolato al titolo principale di re d'Aragona (nel diritto aragonese medievale conosciuto come ''"matrimonio en Casa"''), lignaggio al quale accede tramite il matrimonio con l'erede della casa, [[Petronilla di Aragona]], essendo estinta la possibilità di successioni per via maschile.
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===Confusione posteriore===
La confusione sopra la sua origine [[Conti di Barcellona|contale]] è dovuta agli studi che la ''[[renaixença]]'' dedicò nel [[secolo XIX]] a questi simboli, utilizzando la storiografia del [[secolo XVI]] e appoggiandosi sul fatto che [[Pietro IV di Aragona|Pietro IV]] avesse nel [[secolo XIV]] rigorose conoscenze araldiche. Pietro IV pensò che erano le armi araldiche del suo lignaggio, in quanto dimenticò i termini con cui si regolava l'uso di queste armi presenti nel documento matrimoniale che legava [[Petronilla di Aragona|Petronilla]] e [[Raimondo Berengario I di Barcellona|Raimondo Berengario I]].
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Pietro IV usò in abbondanza altri simboli [[Cavalleria medievale|cavallereschi]], come la cosiddetta ''[[Croce di Íñigo Arista]]'' e la usò per la prima volta credendo che fosse il simbolo degli antichi re d'Aragona. {{CN| Si sbagliava, perché fu al suo lignaggio, e non il contrario, quello al quale si cedette il señal dei quattro pali.}} Allo stesso modo fu introdotta la [[Croce di San Giorgio]], fondando anche un [[Ordine cavalleresco]] [[Regno di Valencia|valenciano]] caratterizzato da questo emblema.
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===Origine catalana===
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Alcuni studiosi [[Catalogna|catalani]] attribuiscono l'origine delle barre d'Aragona al conte [[Goffredo il Villoso]] (''Guifré el Pilós''), nel [[secolo IX]]. Goffredo era figlio del [[Sunifredo I di Barcellona|Sunifredo di Urgel]], e riunì sotto il suo governo le [[Contea di Barcellona|contee di Barcellona]], [[Contea di Urgel|Urgel]], [[Cerdagna]], [[Besalú]] e [[Gerona]], prima di riconquistare [[Montserrat (Valencia)|Montserrat]], fondare il monastero di [[Sant Joan de les Abadesses]] e rivitalizzare quello di [[Monastero di Ripoll|Ripoll]]. Ripopolò tutto il centro della [[Catalogna]] è così consolidò la sua unità interna.
Con lui ebbe inizio la [[casa di Barcellona]], la dinastia catalana che reggerà, per più di cinquecento anni, la vita della Catalogna. In una delle sue imprese, decise, con i suoi seguaci, una vittoria dei [[franchi]] su i [[normanni]]. Il premio che avrebbe ricevuto per questo fu uno scudo con la parte inferiore d'oro, dalle mani del re [[Carlo il Calvo]]. Spiega poi la leggenda che il re stesso avrebbe dipinto con le mani macchiate dal sangue proveniente dalle ferite del conte le quattro barre rosse. In realtà la leggenda non ha fondamento storico in quanto Carlo il Calvo mori 20 anni prima di Goffredo il Villoso. Fluvia propone come prova documentale una copia miniata della versione catalana della ''[[Cronaca di San Giovanni della Peña]]'' dove compare il conte Guifredo (non suo figlio, Goffredo il Villoso) rendendo vassallaggio all'imperatore [[Carlo Magno]], e dove compaiono scudi inesatti. Quello di Carlo Magno, che non ne fece mai uso, è chiaramente leggendario: all'epoca non esistevano emblemi araldici ma solo simboli di potere, come potevano essere portare una spada o uno scettro. Quello di Guifredo si deve al fatto che la cronaca fu compilata durante il regno di Pietro IV nella seconda metà del [[XIV secolo]].<ref name=frutos/>
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== Galleria degli stemmi con le barre ==
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