Agrippina (Händel): differenze tra le versioni

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Stilisticamente, ''Agrippina'' segue il modello standard dell'epoca alternando recitativi e ''arie da capo''. In conformità con la convenzione dell'opera del XXVIII secolo la trama è principalmente portata avanti nei recitativi, mentre l'interesse musicale e l'esplorazione dei personaggi avviene nelle arie, anche se in alcune occasioni Händel rompe questo modello utilizzando le arie per far mandare avanti l'azione.<ref name="Dean p.4 c.2"/> Con una sola eccezione le sezioni di recitativo sono ''secco'' ( "dry"), con una linea vocale semplice è accompagnata dal solo basso continuo.<ref>"Recitative", ''Encyclopædia Britannica'', Vol. 9, p 978: "Accompaniment [to ''secco'' recitative], usually by continuo (cello and harpsichord), is simple and chordal."</ref> L'eccezione è nell'aria di Ottone "Otton, qual portentoso fulmine", dove si ritrova derubato del trono ed abbandonato dalla sua amata Poppea; qui il recitativo è accompagnato dall'orchestra, come mezzo per evidenziare il dramma. Dean e Knapp descrivono questa e l'aria di Ottone che segue, come "il punto più alto dell'opera".<ref>Dean & Knapp, p. 123</ref> Il teorico musicale del XIX secolo Ebenezer Prout individua l'aria di Agrippina "Non ho cor che per amarti" per una lode speciale. Egli fa notare la gamma di strumenti utilizzati per gli effetti speciali, e scrive che "l'esame della partitura di questo aria probabilmente stupisce alcuni che pensano che l'orchestrazione di Händel manchi di varietà."<ref>Prout, p. 70</ref>
 
Händel nelle arie fece più uso del solito di accompagnamento orchestrale, ma per altri aspetti ''Agrippina'' è sostanzialmente tipica di una tradizione operistica più antica. Per la maggior parte le arie sono brevi, ci sono solo due brevi ensemble e nel [[Quartetto (musica)|quartetto]] e il [[trio]] le voci non si ascoltano insieme.<ref name="Dean p.4 c.2">Dean, p. 4 c.2</ref><ref>Brown, p. 419</ref> Tuttavia lo stile di Händel sarebbe cambiato molto poco nei successivi 30 anni, un dato riflesso nelle recensioni di Tully Hall delle esecuzioni di Agrippina nel 1985 che riferiscono di una "serie di arie melodiose e di ensamble, ognuno dei quali potrebbe essere scambiato per il lavoro dei suoi anni della maturità a Londra.".<ref name=Tully/>
 
===Personaggi===