Moti del Cilento (1848): differenze tra le versioni

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In [[provincia di Salerno]] Costabile Carducci organizzò una rivolta simile nel Cilento, con successo iniziale.
 
{{Citazione|''Alla notizia dei moti siciliani del gennaio 1848, dopo aver preso accordi necessari con i comitati rivoluzionari di Napoli e Sicilia, Costabile Carducci si mette alla testa di una nuova insurrezione Cilentana, mentre Ferdinando II° sotto la spinta popolare proclama quella costituzione, accolta da grande giubilo di popolo, tanto da far scrivere al poeta Lu­cano di Senise, Nicola Sole, allora residente a Potenza: Tutta la città pareva una sala da ballo, che aveva per volta il cielo, per danzatori il popolo, per festa la redenzione italiana. Eletto a Salerno, in seguito alla proclamazione della costituzione, colonnello della istituita Guardia Nazionale e deputato della stessa provincia, Costabile Carducci partecipa il 13 e 14 maggio 1848 con pas­sione alle adunanze preparatorie di tutti i deputati delle province del regno Napoletano, e, dopo il colpo di stato di Ferdinando II° (ritiro della costituzione), comincia a tessere nuovamente le trame della cospirazione prima nel Cilento poi in Calabria.''<ref>[http://www.calderano.it/Testi/Sergio/37.htm Moti del Cilento nel 1848]</ref>}}
 
Infatti nella seconda metà del gennaio [[1848]] Costabile Carducci, abbracciate le idee [[Carboneria|carbonare]], capeggiò i moti nel [[Cilento]]. Insorgevano Castellabate, Pollica e Torchiara a opera di gruppi radicali della piccola borghesia. Poiché i patrioti avevano deciso d'iniziare l'insurrezione nel Salernitano (una sommossa a [[Napoli]] per la presenza in questa città d'ingenti forze di polizia borboniche era impossibile), egli ricevette da [[Carlo Poerio]] l'ordine di recarsi nel Cilento.