Tom Dixon: differenze tra le versioni
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Nato in [[Tunisia]] da padre [[Inghilterra|inglese]] e da madre [[Francia|franco]]-[[Lettonia|lettone]], si trasferì in [[Inghilterra]] all'età di quattro anni. Frequentò brevemente una scuola d'arte, abbandonata dopo pochi mesi. Cominciò quindi a svolgere varie attività, tra cui il promoter di locali notturni, il colorista di [[cartoni animati]] ed il bassista in una [[band]] [[punk]] chiamata "''Funkapolitan''. Dopo un incidente motociclistico imparò a [[saldatura|saldare]] per riparare la sua moto e, appassionatosi alla tecnica, tra il [[1983]] ed il [[1985]] la utilizzò per riciclare rottami industriali trasformandoli in mobili.
Nel [[1985]] fu tra i fondatori del gruppo ''Creative Salvage'', assieme ad altri giovani designer fra cui Nick Jones, che suonava nella sua stessa band. Al tempo l'attività era da lui intesa soltanto come una maniera di procurarsi i soldi per realizzare nuovi lavori, senza la prospettiva di diventare un designer professionista.<ref>[http://www.disegnodaily.com/article/tom-dixon-and-creative-salvage ''Tom Dixon and Creative Salvage'' sudisegnodaily.com]</ref> Lo stesso anno arrivò la prima commessa di una certa importanza, il progetto per gli interni del negozio di cioccolato ''Rococo Chocolates'', in collaborazione con l'amico André
Nel [[1989]] fondò lo studio Space a [[Londra]], laboratorio di design e vetrina per le crezioni sue e di altri giovani designer, e pochi anni dopo raggiunse fama mondiale con la ''[[S-Chair]]'' per [[Cappellini (azienda)|Cappellini]], ora esposta nella collezione permantente del [[Museum of Modern Art]] di [[New York]].<ref>[http://design.designmuseum.org/design/tom-dixon.html ''Tom Dixon'' su design.designmuseum.org]</ref> Altri pezzi di successo creati per Cappellini furono la [[chaise longue]] ''Bird'' e la sedia ''Pylon Chair''. La sua ricerca proseguì poi nel campo dei materiali plastici, in particolare con le lampade ''Jack'' e ''Star Light'' per [[Eurolounge]], società da lui fondata.<ref>[http://www.cappellini.it/it/designer/tom-dixon Scheda personale sul sito ufficiale Cappellini]</ref>
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